Sono circa 80 le mamme contrarie alla riapertura della scuola ma a favore della didattica a distanza che hanno deciso di far sentire la loro voce.  Le stesse, aderenti al gruppo facebook “no alla riapertura della scuola in questo momento”, da diverse località calabresi  continuano a manifestare la loro contrarietà rispetto alla decisione del Tar di far tornare in classi gli alunni delle scuole elementari e medie da lunedì scorso. Tra loro molte catanzaresi che puntano il dito contro il sindaco della città capoluogo Sergio Abramo al quale si chiede però di trovare una soluzione. «Io ho deciso di non mandare mio figlio a scuola perché non mi sento sicura»  dice Rosa Passarelli alla quale fa eco Concetta Garcea: «È vero che è importante lo studio ma ancora di più lo è la salute dei nostri figli».

«Anche a scuola si creano assembramenti»

Per le mamme catanzaresi non è giusto che diverse attività vengano chiuse mentre le scuole no: «Come si fa a dire che non c’è il rischio di contagio nelle scuole» si chiede Pamela Valleriani.  «Il Tar ha deciso per la riapertura ma a noi non sta bene – sottolinea Rosa Passarelli -. Chiediamo al sindaco Abramo di tutelare i nostri bambini. Penso che lui in questo momento si sia lavato le mani. Ho apprezzato invece il presidente ff della Regione, Nino Spirlì che è stato al nostro fianco. Noi diciamo no a quelle mamme che  si sono battute per la riapertura. Credo che non sia giusto che alcune mamme abbiano deciso per i figli degli altri. Per quanto riguarda la salute di mio figlio ci penso io.  Anche perché dicono che  non bisogna creare assembramenti, ma quelli che si fanno a scuola, con aule di circa 20 bambini, come li chiamiamo».

L'appello al sindaco Abramo

«Mi appello al sindaco Abramo – aggiunge la Garce - affinchè dia la possibilità a quelle mamme che non sono favorevoli  alla didattica in presenza di far studiare in dad i nostri bambini». In questo momento dunque le mamme sono animate da un forte sentimento di paura: «È vero che il rischio c’è sempre, anche andando a fare la spesa, ma se si può ridurre è meglio» aggiunge Rosina Valleriani. E a manifestare preoccupazione sono anche i nonni dei bimbi: «Sono nonno di tre nipoti – dice Lidano Valleriani – e preferirei averli tutti e tre bocciati e non sapere che rischiano di prendere il Covid-19. Non sappiamo nemmeno che effetti può provocare negli anni questa malattia quindi aiutateci come potete altrimenti i miei bambini a scuola non vanno».