Ennesimo episodio di microcriminalità, lo scorso sabato sera, nel quartiere Lido, che se fosse un caso isolato nemmeno farebbe notizia. Il guaio, però, è che, continuando di questo passo, la situazione rischia di divenire insostenibile. Di degenerare, divenendo incontrollabile, insomma. Lo testimoniano in modo emblematico la preoccupazione e la rabbia social della gente veicolate anche attraverso gruppi dedicati alla popolosa zona marinara. Stavolta sono stati infranti dei cristalli di un'auto in sosta, vetri rotti per rubare il frontalino della radio.

Un reato che riporta peraltro agli anni passati, quando quasi nessun mezzo era dotato di impianto stereo di serie incassato nel cruscotto e quindi impossibile da portar via come è appunto di prassi adesso. Ma il problema, come premesso, non è certo legato al singolo fatto che può naturalmente capitare ovunque, magari anche per il passaggio occasionale di uno o più delinquenti. Il punto fondamentale è semmai della percezione di una generalizzata mancanza di sicurezza nella zona.

Una sensazione che alla lunga può scoraggiare le visite alla Marina. Ma vi sono diversi altri delicati temi su cui sarebbe giusto intervenire subito. A iniziare da quello di una circolazione stradale disordinata e dunque, oltreché caotica, potenzialmente pericolosa, soprattutto nelle serate del weekend in cui si registra un’impennata delle frequentazioni ancor più nelle ore notturne. Il “momento clou” della movida, ovvio. Ecco perché l’auspicio è che chi di competenza rafforzi i presidi e i controlli sul territorio di tutte le forze dell’ordine: dalla polizia locale a quella di Stato, dalla guardia di finanza ai carabinieri. Una vigilanza capillare, in sostanza, che sembra irrinunciabile per prevenire ed evitare il verificarsi di accadimenti molto spiacevoli. Perché si parla di un’area che da tempo viene giudicata - e non a torto, oltretutto - strategica per l’intera città e non solo.

Un luogo in cui l’intero capoluogo si dovrebbe specchiare nella bellezza di un lungomare, ad esempio fiore all’occhiello dell’amministrazione comunale in carica. Peccato, però, che in particolare in questo 2021 (complicata situazione del Covid a parte), la realtà appaia assai distante dalle speranze e da un prospettiva effettivamente soddisfacente. In altri termini le cose non vanno affatto bene o almeno in linea con quanto annunciato e di conseguenza sperato. E neppure vale la pena di tornare sull’ormai trita e ritrita - ma sempre importante, per carità - faccenda del verde pubblico che gli abitanti del quartiere hanno sarcasticamente ribattezzato il “giallo pubblico”.

Come se non bastasse, poi, ecco il puntuale ripresentarsi dell’annoso e odioso inconveniente (robusto eufemismo!) del depuratore malfunzionante. Un’infrastruttura che avrebbe dovuto essere rifatta ex novo o fortemente rinnovata e potenziata da circa un trentennio. Intervento determinante, invece mai effettuato, che porta in… dote a Lido cattivo odore e mare spesso sporco. Sporcizia che tuttavia non è sinonimo d’inquinamento. Ma non è finita qui, purtroppo. Perché da qualche mese a tenere banco è una lacuna al contrario “nuova di zecca” relativa all’accumulo di spazzatura, soprattutto in prossimità di esercizi commerciali e attività economiche in genere che ne potrebbero essere parecchio danneggiate con quanto ne consegue.