Nessuna intenzionalità, nessun tentativo di disertare l'iniziativa organizzata lo scorso martedì dal prefetto di Catanzaro, Maria Teresa Cucinotta, che aveva ad oggetto il fenomeno delle intimidazioni e rivolto proprio ai sindaci. In quell'occasione il procuratore, Nicola Gratteri, non si era mostrato tenero e aveva pubblicamente stigmatizzato l'assenza di una parte di primi cittadini che, seppur invitati, avevano fatto mancare la presenza. 

La replica di Anci

Oggi i sindaci assenti - alcuni contattati telefonicamente - hanno preferito affidare la difesa d'ufficio al presidente ff dell'Anci, Franco Candia, che per tutti ha inteso chiarire le ragioni delle assenze escludendo perentoriamente «atteggiamenti degenerativi di contrapposizione istituzionale. I sindaci sono corretti e responsabili» ha precisato a LaC News24, dopo aver avviato in ogni caso un accertamento interno. 

No al processo ai sindaci

«Non vogliamo giustificarci né fare il processo ai sindaci però mi preme chiarire che se l'ipotesi è che i sindaci non abbiano inteso intenzionalmente partecipare devo smentire categoricamente. Non è così, nessuno ha inteso eludere o ha voluto assentarsi volontariamente o consapevolmente altrimenti non avrebbero fornito adesione all'iniziativa. C'è stato un giro di telefonate - ricostruisce il presidente di Anci - ma l'invito non conteneva neppure il programma dettagliato degli interventi. Questo non per sostenere che vi sia stata una leggerezza ma perchè i sindaci non sapevano - nel bene e nel male - chi sarebbe intervenuto al seminario per cui l'ipotesi che qualcuno possa essersi assentato in funzione di quelli che erano i relatori è totalmente da escludersi. I sindaci non sapevano né della presenza del procuratore nè che il prefetto in prima persona avrebbe fornito i dati dell'osservatorio».

Gli assenti "giustificati"

Trenta complessivamente gli amministratori locali invitati ma un terzo assente. In particolare, si tratta dei Comuni di Chiaravalle, Conflenti, Curinga, Gagliato, Gimigliano, Martirano, Montauro, Serrastretta, Taverna e Tiriolo. «Ogni sindaco ogni mattina si ritrova preso da mille emergenze e bisogna pur tener conto che si tratta di piccoli comuni in cui gli assessori non svolgono gli amministratori a tempo pieno» risponde il facente funzioni di Anci al perchè non si sia deciso di delegare componenti della giunta. «I sindaci avevano fornito l'adesione ma alcuni hanno avuto qualche contrattempo. Vi sono stati accadimenti dell'ultimo minuto, ad esempio, quella mattina c'è stata una emergenza che ha riguardato la chiusura dei due impianti di Alli e di Lamezia che aveva visto bloccato il servizio di raccolta in una serie di comuni del catanzarese. Ci sono stati alcuni sindaci - come emerso anche dagli accertamenti che ho effettuato - che alle 10 hanno dovuto raggiungere gli uffici dell'Ato per frontaggiare il problema».

«Immagine distorta»

«Anci partecipa in tutte le regioni all'osservatorio» ha concluso Franco Candia, presente in qualità di relatore all'iniziativa dello scorso 29 giugno. «Quindi sarebbe assurdo ed è sbagliato offrire alla cittadinanza una immagine di sindaci che prendono le distanze da simili cornici istituzionali perchè i sindaci sono fortemente partecipi e responsabili. Non serve dipingere il quadro di istituzioni che si contrappongono ad altre istituzioni. L'intenzione e la posizione dei sindaci non è questa, lo chiariamo definitivamente e faremo in modo che questa attestazione pervenga sia al prefetto che al procuratore per rassicurarli sul fatto che i sindaci non sono in una posizione confliggente con altre istituzioni ma, al contrario, in perfetta sintonia».