La commissione straordinaria alla guida del Comune di Briatico, composta dal prefetto Leonardo La Vigna, dal viceprefetto a riposo Francesco Mauceri e dal dirigente Teresa Pace, ha deliberato lo stato di Dissesto finanziario dell’Ente, i cui organi elettivi sono stati sciolti per infiltrazioni mafiose l’11 maggio del 2018. La commissione ha dunque accolto la proposta del responsabile dell’Area finanziaria Angelo Grande con il parere favorevole del revisore dei conti Giuseppe Conforti.

 

Si tratta della seconda dichiarazione di dissesto finanziario che interessa il Comune in meno di un decennio, vista la precedente dichiarazione deliberata dal consiglio comunale in carica il 28 settembre del 2011. Una procedura che si era conclusa il 31 dicembre del 2016 quando il Comune aveva regolarmente approvato i bilanci di previsione e i resoconti della gestione economica-finanziaria riferiti al periodo 2012-2016. Tuttavia, la procedura di rientro aveva registrato una differenza di circa un milione di euro necessari all’integrale soddisfo delle pretese creditorie già ammesse a massa passiva, ma la somma in questione non ha trovato allocazione nei bilanci 2016, 2017 e 2018.

 

Inoltre, a seguito di una nuova ricognizione straordinaria dei debiti fuori bilancio, sono emersi debiti - sorti a far data dal 2012 e da riconoscere dal consiglio comunale -, pari a oltre 4 milioni di euro così suddivisi: 1,7 milioni di euro nei confronti della Regione Calabria per il conferimento in discarica dei rifiuti relativo al periodo 2013-2018; 338.368 euro chiesti in restituzione dalla Regione Calabria a revoca di finanziamenti destinati alla realizzazione di impianti di depurazione; 1 milione di euro circa derivanti da sentenze, atti di precetto ed atti di pignoramento; 1 milione di euro circa di debiti per cartelle esattoriali, fatture di acquisto di acqua ed energia elettrica.

 

Dato dunque atto che l’importo complessivo dei debiti fuori bilancio - che devono essere riconosciti dalla Commissione Straordinaria - ammonta a 5.044.323,40 euro, e che tale importo non può trovare copertura finanziaria con le entrate correnti ordinarie nel bilancio di previsione, anche in relazione alla ridotta capacità di riscossione delle entrate che determina un’elevata consistenza del Fondo crediti di dubbia esigibilità; considerato che il Rendiconto finanziario dell’esercizio 2018 ha evidenziato un disavanzo di amministrazione di 1.328.025,94 euro, la cui relativa copertura comporta un aggravio degli equilibri della gestione corrente del bilancio di previsione, si è inevitabilmente giunti alla nuova dichiarazione di dissesto che di fatto prevede anche la revoca della delibera del maggio scorso con la quale la commissione straordinaria aveva provato a scongiurare il dissesto ricorrendo ad una procedura di riequilibrio pluriennale. Procedura che prevedeva la dilazione del debito in un arco temporale ventennale ma che non ha però ottenuto l’adesione da parte della Regione Calabria.