«La morte della bambina di due anni, di Mesoraca in provincia di Crotone, rattrista, ma fa montare anche tanta rabbia, perché se ci fosse stata la terapia intensiva pediatrica in Calabria, forse si sarebbe potuta salvare. Ora assisteremo all'indignazione della politica calabrese, quella stessa politica che da decenni governa, in un modo o nell'altro, questa nostra disperata regione».

Lo afferma, in una nota, il deputato del M5s Massimo Misiti. «La rete dell'emergenza-urgenza, anche quella pediatrica - prosegue Misiti - è assolutamente necessaria, così come necessarie sono le reti per tutte le patologie. Occorre smetterla di istituire reparti per favorire carriere, ma bisogna pensare alle reali necessità, come la terapia intensiva pediatrica, la chirurgia pediatrica, l'ortopedia pediatrica, l'oculistica, l'onco-ematologia, l'assenza di quest'ultima, tra l'altro, è addirittura una delle prime cause di migrazione sanitaria».

«Finalmente, seppure tra mille difficoltà e dopo un lavoro silente che sto portando avanti da alcuni anni - sottolinea il parlamentare - la rete dell'emergenza-urgenza sta per essere definita e potrà essere messa in opera. Bisogna riconoscere, per onestà intellettuale, l'impegno che il presidente della Regione, Roberto Occhiuto, sta profondendo per cercare di portare ai livelli nazionali lo standard della sanità calabrese. Ma non si può negare che c'è stato, negli anni, e c'è ancora chi è sordo ai tanti appelli lanciati per riattribuire il giusto valore alla nostra sanità regionale».

«E allora mi chiedo: perché ci sia una svolta in Calabria c'è sempre bisogno della magistratura? Della smobilitazione dei poteri e dei potentati, che alcune strutture sono coperte da politiche di favori e accondiscendenze? Spero, solo, che il clamore di un dolore così grave faccia rinsavire le coscienze e faccia in modo che chi di competenza finalmente risolva la situazione».

«Registriamo l'ennesimo caso di malasanità in Calabria, questa volta a perdere la vita è stata la piccola Ginevra, la bambina di due anni di Mesoraca, che nei giorni scorsi era stata trasportata d'urgenza a Roma. La bambina, come hanno dichiarato i pediatri dell'ospedale Bambin Gesù che hanno tentato di salvarla, non ce l'ha fatta “per la carenza di strutture idonee per casi gravi in Calabria”». È quanto si legge in una nota di demA, il movimento politico creato da Luigi de Magistris.

«Non è accettabile - prosegue la nota - che nel 2022 una bimba di due anni venga strappata alla famiglia e venga privata del diritto alla vita perché in Calabria non è stata attivata un'unità operativa complessa di terapia intensiva pediatrica, nonostante le indicazioni in tal senso dall'accordo Stato Regioni del 2017 e nonostante quanto stabilito dal decreto dca 89/2017; allo stesso modo non è accettabile che la Regione Calabria, a distanza di due anni dallo scoppio della pandemia, non abbia apportato alcun miglioramento alla tragica situazione sanitaria che ogni anno costringe migliaia di cittadini ad affrontare lunghi viaggi della speranza per ricevere altrove le cure che la Regione nega. Questa tragica morte non può lasciare nessuno indifferente ma deve suscitare nei cittadini una ribellione che inchiodi la Regione alle proprie responsabilità».