VIDEO | Gran parte della struttura era privata e finita all'asta per gravi problemi economici dei proprietari, ma il Comune è riuscito a riconsegnare alla città il monumento nazionale
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Il Castello angioino-aragonese di Belvedere Marittimo, conosciuto come "castello del principe" è tornato ai belvederesi dopo un lungo e tormentato iter burocratico. Lo ha annunciato il sindaco Vincenzo Cascini nel corso di una conferenza stampa che si è tenuta al Museo del mare, alla presenza dell'amministrazione comunale e del consigliere regionale Antonio De Caprio, neo presidente della commissione regionale antimafia, l'assessore regionale all'Agricoltura Gianluca Gallo e alla senatrice di Forza Italia Fulvia Michela Caligiuri.
Un pezzo di storia della città
Il castello fu costruito nella seconda metà dell'XI secolo per volere di Ruggiero il Normanno, ma fu intorno al 1400, sotto l'egida di re Ferdinando d’Aragona, che raggiunse il suo massimo splendore e assunse le fattezze odierne. La struttura è ufficialmente riconosciuta come monumento nazionale ed è stata fedelmente riprodotta nell'Italia in miniatura, il parco tematico di Rimini.
Il fallimento e l'asta giudiziaria
Per via dei vari feudatari che si sono succeduti nei territori di Belvedere e Sangineto, la destinazione d’uso della struttura fu trasformata in residenza. Nella storia recedente, è stata acquistata per 2/3 da una famiglia di imprenditori del posto, la quale, dopo averne curato la manutenzione per lunghi anni, ha dovuto rinunciarvi per gravi problemi finanziari. Il castello, o meglio, i 2/3 in uso del privato, infatti, è finito all'asta, ad un prezzo iniziale di 942.800 euro. Data la cifra, il Comune era inizialmente indeciso se partecipare alla compravendita, ma grazie all'assenza di acquirenti esterni e una drastica riduzione del prezzo da parte del tribunale, alla fine l'ente ha partecipato e come da prassi ha versato il 10% della cifra totale. Ma la procedura d'acquisto prevede anche che, nei mesi successivi, il potenziale acquirente versi tutte le somme fino all'ultimo centesimo, pena la perdita della caparra e l'acquisto sfumato. È qui che le cose si sono fatte complicate, perché il Comune di Belvedere Marittimo non ha la disponibilità economica per concludere l'affare e nel frattempo dichiara il dissesto finanziario. Le spese extra non sono consentite e rischia, oltretutto, di vanificare gli sforzi per le somme già versate.
Il "colpo" dell'ufficio tecnico e l'impegno della Regione
Il sindaco Vincenzo Cascini, subentrato a Enrico Granata, non si è perso d'animo, nonostante la situazione difficile, e si è rivolto alla presidente Jole Santelli, la quale ha promesso sin da subito il massimo impegno per portare a termine la missione. Le parole si sono tradotte in fatti e in un cospicuo aiuto economico, che grazie anche a "colpo" di coda degli uffici comunali, consentiranno, finalmente, di portare a termine la procedura. Nonostante il dissesto, l'ente è riuscito ad attivare un mutuo per un importo di circa 333mila euro, soldi indirizzati alla viabilità e mai utilizzati. La scoperta di tale importi è avvenuta grazie allo studio dei professionisti del settore.