VIDEO | Il caso verificatosi nel comune reggino ha fatto discutere e indignare molte persone. La minoranza chiede le dimissioni dell'intera Giunta e il sindaco controbatte
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Mentre a Reggio Calabria vengono contese le ultime e preziose dosi di siero Pfizer per concludere i richiami, a Bagnara le dosi di vaccino avanzano e per non cestinarle a sacrificarsi è stato un assessore comunale. Scelta che però ha fatto discutere e indignare.
Le accuse
«Noi riteniamo che sia una questione etica e morale – ci dice Francesco Rottura del movimento Bagnara aperta – riteniamo che ci siano persone che hanno più bisogno di altri di questo vaccino. Proprio per questo riteniamo che l’assessore abbia fatto qualcosa, eticamente, politicamente e moralmente scorretta e per questo chiediamo le dimissioni dell’intera Giunta considerando che il sindaco era con lui al momento del vaccino».
Abbiamo già chiarito la versione dei fatti fornita dallo stesso interessato, l’assessore Francesco Oliverio che trovandosi di passaggio alle 20 di sera pur di non vedere cestinare la dose avanzata, perché un anziano non si è presentato, ha preferito usufruirne. La domanda che resta senza risposta è il perché si sia arrivati a questa soluzione estrema e non si è, invece, pensato di contattare altri aventi diritto anche pensando a una somministrazione domiciliare qualora fosse necessario. Anche perché, la questione non è circoscritta. E il sindaco Gregorio Frosina non solo avrebbe assistito alla vaccinazione del suo assessore ma, addirittura, viene contestato, da un suo ex assessore oggi in minoranza, Angela Randazzo su un commento di Fb, di un fatto ben più grave, ovvero di aver lui stesso ricevuto il vaccino alla casa della salute e anche il richiamo. Ma il sindaco rispedisce le accuse al mittente.
I chiarimenti del sindaco
«Non ho fatto nessun vaccino – ci conferma Frosina smentendo ogni voce o notizia – Non ho fatto la prima dose e neanche il richiamo ci sono gli elenchi e se vogliono possono controllare all’Asp. Non ho fatto nulla, ho rispettato le regole, quella detta è una calunnia». E alle dimissioni non ci pensa proprio reputandole ingiustificate. Ma oltre all’assessore anche dei vigili avrebbero avuto la stessa opportunità. «Perché mai dovrei dimettermi se non ho fatto il vaccino? – si domanda Frosina che difende anche il suo assessore – Oliverio si è trovato lì e lo ha fatto da cittadino non certo da assessore se ci fosse stato chiunque altro al suo posto lo avrebbe potuto fare. Come accaduto per lui, sicuramente, sarà accaduto altre volte che per non cestinare dosi avanzate siano state fatte ai vigili urbani che sono sempre li presenti per presidiare e controllare che non si creino assembramenti».
Intanto arriva anche la risposta all’interrogazione della minoranza che chiedeva lumi sul piano vaccinale a Bagnara ma sui social le notizie si inseguono e, a quanto pare, il medico responsabile del centro vaccinale è stato sostituito con un medico richiamato dalla pensione. Un’evenienza che, se confermata, andrebbe ad avvalorare la tesi di quanti sostengono che più che agli amministratori tocchi proprio alle equipe incaricata dall’Asp verificare il corretto svolgersi delle vaccinazioni.
Le risposte dell'assessore
Non è solo più una questione politica, questo è chiaro ma il protagonista dell’accaduto, l’assessore Francesco Oliverio, non si tira indietro e rivendica la sua scelta riportando tutto proprio sul piano politico. «Lo rifarei anche oggi se si dovessero riverificare le stesse circostanze – ci dice Oliverio – se qualcosa di diverso si poteva fare doveva essere cura del personale responsabile del centro vaccinale contattare per tempo altri anziani o malati per non perdere la dose, non è certo imputabile a me questa mancanza. Credo che questa sia una strumentalizzazione politica di quanti non riuscendo a mandarci a casa in altro modo vogliono usare questi mezzi. Ma non ci riusciranno perché non abbiamo fatto nulla di male, ribadisco che la mia scelta è stata dettata dalla volontà di non sprecare la dose».
La questione rischia di andare ben oltre il mero racconto dei protagonisti, di certo, è chiaro che il sistema di vaccinazione adottato sta mostrando giornalmente tutte le sue falle e questa, senza dubbio, è frutto di una disorganizzazione totale dove non esiste un direttivo univoco per tutta la regione e dove ognuno può fare come credere senza avere l’obbligo di seguire delle regole. Certo, in assenza di regole scritte, dovrebbe sempre e comunque prevalere la legge del buon senso e, considerando che siamo in guerra, i primi a dover essere tutelati sono sempre i più fragili.