La famiglia Calvieri è viva per miracolo. La notte dell’esondazione del fiume Turrina l’acqua è entrata direttamente lì dove loro hanno casa e una piccola attività imprenditoriale. La maggior parte degli animali sono morti annegati, tutto il fieno è andato a male, ci sono voluti giorni e giorni per togliere il fango dai magazzini. Danni importanti quelli causati dal fiume tracimato che mettono in crisi il lavoro di una vita e che pongono interrogativi.

 

Intanto i lavori di pulizia e di ripristino del fiume sono iniziati ma sono stati di colpo fermati. E così, spostata la terra nel centro del corso d’acqua,  si sono creati due torrenti  lasciati per il momento a se stessi. E la paura è tanta, l’inverno deve ancora iniziare, il Turrina è pronto a riesondare. La notte del quattro ottobre questo torrente fino ad ora poco conosciuto ha dimostrato tutta la sua forza e la sua portata d’acqua. Ma non solo. Ha rigurgitato rifiuti di ogni genere e accumuli di vegetazione evidenziando da un lato quanto scarsa o approssimativa fosse stata la pulizia e dall’altro come venisse utilizzato per occultare pneuatici, rifiuti, edili, perfino carcasse d’auto.