Si svolgerà oggi alla Corte dei Conti di Catanzaro la prima udienza scaturita dal procedimento instaurato per danni erariali del valore di circa 30 milioni di euro complessivi. La Procura ha citato in giudizio il gruppo di progettazione Anas per i lavori di ammodernamento e adeguamento dell’autostrada Salerno - Reggio Calabria dal Km 369+800 al Km378+500, nella zona tra gli svincoli di Rosarno e Mileto, in provincia di Reggio Calabria.

Citati in giudizio

Il gruppo di progettazione è composto dal rup, Marco Angelo Bosio, e dagli ingegneri Maurizio Aramini, Settimio Branchi, Angelo Dandini, Fabrizio Tragna, Gianfranco Vasselli (difesi dall'avvocato Giacomo Carbone), nonché dal geologo Giovanni Parlato (difeso anche dall’avvocato Alessandro Ferrari). Sono inoltre stati citati in giudizio il secondo rup, Consolato Cutrupi (difeso dagli avvocati Marianna Vazzana e Vincenzo Floccari), il geometra Salvatore Bruni (difeso dall’avvocato Crescenzio Santuori e Raffaele Ruocco), l’ingegnere Giovanni Fiordaliso (difeso dall’avvocato Felice Retez) e l’ingegnere Vincenzo del Vita (difeso dall’avvocato Giovanni Spataro).

L'eterna incompiuta

La vicenda risale al 1999, quando in un primo tempo i lavori di ammodernamento del primo tratto venivano aggiudicati all’impresa Coopcostruttori S.c.a r.l. per un valore di 47.404.373 euro. Eseguito circa il 24% dei lavori, il contratto veniva risolto e nel 2008 Anas incaricava un nuovo gruppo di progettazione di redigere un nuovo progetto esecutivo. Successivamente, affidata l’esecuzione dei lavori, venivano riscontrati alcuni problemi di esecuzione così venivano approvate due varianti in corso dei lavori e successivamente veniva decisa una nuova riprogettazione del tratto stradale ancora in corso di approvazione.

Il danno erariale

Secondo l'ipotesi della Procura della Corte dei Conti l’approvazione delle varianti era illegittima, furono commessi errori da parte del gruppo di progettazione, non fu accertato il mutamento dello stato dei luoghi rispetto alla prime opere eseguite, non furono acquisite le necessarie autorizzazioni da parte dell’Autorità di Bacino, nonché fu tenuta durante l’esecuzione dei lavori una contabilità infedele da parte di alcuni dei convenuti in giudizio.

Le responsabilità di Anas

Le difese hanno già in sede preliminare contestato le responsabilità dei propri assistiti, le risultanze delle consulenze fatte svolgere dalla Procura, nonché a vario titolo l’esistenza di danni, la prescrizione, l’esistenza del nesso di causalità, ponendo altresì in evidenza le responsabilità dei vertici Anas che decisero nel 2008 di fare redigere l’esecuzione del vecchio progetto del 1999 anziché provvedere ad una nuova riprogettazione delle opere.