Picchetto con bandiere e slogan dinnanzi a Palazzo Campanella per sollecitare nella seduta di oggi una presa di posizione univoca e condivisa da tutti i partiti contro il Ddl Calderoli
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Quello di Palazzo Campanella è ormai un deja vu. Come nelle scorse sedute di Consiglio regionale, presidi e proteste anticipano la chiama dei consiglieri, chiamati oggi ad approvare una serie di provvedimenti di natura economica, ma anche e soprattutto un attesissimo dibattito sul tema dell’autonomia differenziata.
In una città paralizzata dall’arrivo del ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, per l’inaugurazione della sede secondaria dell’Agenzia di beni confiscati, fuori dal palazzo continuano a risuonare le sirene delle ambulanze delle agenzie funebri, ormai in protesta permanente con il Consiglio, rispetto alle ultime determinazioni dell’Assemblea legislativa che ha prodotto un braccio di ferro che dura ormai da parecchi mesi.
Ma nel piazzale antistante l’ingresso sono decine le bandiere della Cgil che sventolano sotto una pioggerellina che non ferma i manifestanti, qui, neanche a dirlo, per chiedere al Consiglio regionale di esprimersi in maniera chiara contro l’Autonomia differenziata. D’altra parte la posizione del sindacato è arcinota, ed è stata ribadita in ogni occasione anche negli ultimi congressi, ed incontri, che si sono svolti negli ultimi giorni. Stamattina, poi, c’è una ragione in più per inscenare un nuovo presidio.
«Oggi ci auguriamo si faccia un dibattito serio sull'autonomia differenziata e sul decreto Calderoli ma soprattutto – spiega Gregorio Pititto, segretario Cgil Reggio Calabria - che si vada a votare una mozione condivisa dall'intero Consiglio regionale, affinché si indichi al governo nazionale qual è la posizione della Calabria che tutela i suoi cittadini dicendo no all'autonomia differenziata».
Per Pititto si tratta in sostanza di una «proposta molto semplice, diretta, ma che credo vada fatta e credo che in questo caso Occhiuto oggi debba assumersi la responsabilità di esprimere il pensiero che ha più volte ribadito in diverse iniziative pubbliche, non ultima quella del quattro marzo scorso alla presenza di Maurizio Landini, quando ha invitato il partito suo a non sostenere il provvedimento alla Camera dei Deputati. Quindi, oggi speriamo che il Consiglio regionale assuma questo tipo di impegno e lo voti, soprattutto. Ci auguriamo che tutto vada per il verso giusta».