La commissione di disciplina decide di non procedere per il momento alle contestazioni amministrative
Tutti gli articoli di Cronaca
PHOTO
Resta per ora ferma ai boxe la macchina amministrativa dell'azienda ospedaliera Pugliese Ciaccio di Catanzaro. Frenata dalla propria commissione nell'avvio dei procedimenti disciplinari nei confronti dei dipendenti rimasti coinvolti nell'inchiesta Cartellino Rosso sul presunto giro di assenteismo nella sede di Madonna dei Cieli. In totale, 30 i funzionari in forza all'azienda per i quali la Procura di Catanzaro ha oggi chiesto il rinvio a giudizio ma al fianco di questi vi sono altre 23 posizioni su cui la Guardia di Finanza ha continuato ad indagare e confluiti in una corposa informativa notificata il 16 settembre scorso negli uffici amministrativi.
L'informativa della Finanza
Sotto la lente delle fiamme gialle catanzaresi nuovi presunti comportamenti illeciti riguardanti allontanamenti arbitrari immortalati dalle telecamere piazzate sui lettori di presenza e portati all'attenzione dei vertici aziendali per assumere le conseguenti determinazioni. Altri 23 dipendenti finiti nel calderone delle indagini ma le cui posizioni sono state archiviate dall'originario procedimento penale per particolare tenuità dei fatti e confluite in un altro di natura strettamente amministrativa. L'azienda ospedaliera già all'indomani dell'inchiesta aveva, infatti, aperto procedimenti disciplinari a carico dei 30 funzionari per i quali oggi la Procura ha chiesto il rinvio a giudizio, sospesi però dalla commissione di disciplina in attesa almeno di conoscere l'esito della sentenza del Tribunale.
Procedimenti sospesi
Nei giorni scorsi lo stesso organo aziendale si è tornato a riunire per decidere il destino degli altri 23 dipendenti per i quali l'azienda aveva aperto nuovi procedimenti sulla base delle contestatazioni contenute nell'informativa della Finanza. Anche per questa seconda tranche, però la commissione si è orientata verso una temporanea sospensione dei procedimenti disciplinari. Nessuna convocazione e audizione in azienda motivata dalla richiesta di archiviazione avanzata dal procuratore aggiunto, Giancarlo Novelli, per la particolare tenuità dei fatti contestati o perchè dagli atti delle indagini non sono emersi elementi a sostenere l'accusa in giudizio.
L'azione di disciplina dell'Asp
Non lo stesso principio adottato, invece, dall'azienda sanitaria provinciale di Catanzaro che nei giorni successivi alla visita della Guardia di Finanza nella sede di Madonna dei Cieli ha provveduto ad avviare procedimenti disciplinari per tutti i 55 dipendenti coinvolti a vario titolo nell'inchiesta. Negli uffici amministrativi dell'Asp risultano, infatti, 28 dipendenti per i quali oggi la Procura ha chiesto il rinvio a giudizio, oltre ad altre 27 posizioni nei confronti delle quali è stata chiesta l'archiviazione. La terna commissariale, che regge l'ente sciolto per infiltrazioni mafiose, non ha però battuto ciglio e ha disposto il recupero delle somme indebitamente percepite nei confronti di tutti i 55 funzionari e la sospensione cautelare dal servizio nei confronti di altre tre per "la particolare gravità dei comportamenti".