Nessun ok ai consuntivi dal 2018, il manager scelto da Longo ha 90 giorni per approvarli e spiegare perché i suoi predecessori non l'abbiano fatto o dovrà abbandonare l'incarico. Ma le scritture contabili sono da tempo nel mirino della magistratura... (ASCOLTA L'AUDIO)
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È più facile per un cammello passare dalla cruna di un ago che per un commissario straordinario approvare gli ultimi bilanci dell'Asp di Cosenza. Ma Vincenzo Carlo La Regina, in servizio soltanto da lunedì 11, deve farlo in fretta se non vuol lasciare il suo nuovo ufficio già a metà aprile. Sette giorni dopo il suo insediamento, quindi, sarà già tempo di resa dei conti: dirigenti convocati per il 18 affinché inizino a spiegare al neo commissario come mai il problema dei consuntivi si trascini da quasi tre anni. Nonostante fossero lautamente pagati per occuparsi proprio di questo e risanare – o, almeno, provare a farlo - i disastrati conti aziendali, il compito è risultato improbo per i suoi predecessori susseguitisi nel palazzone di via Alimena. Nessuno di loro ha messo la propria firma sul consuntivo dall'esercizio 2018 ad oggi e la patata bollente è passata all'uomo scelto dal nuovo numero uno della sanità calabrese Guido Longo per rimettere in sesto la più grande azienda sanitaria della regione. Il neo commissario dell'Asp lo ha già detto al momento di insediarsi: c'è «un problema economico evidente che va risolto». E ai nostri microfoni ha aggiunto, a metà tra la promessa e l'esortazione: «Affrontiamo da subito i bilanci non approvati 2018, 2019 e 2020».
Le scadenze da rispettare
Proposito mantenuto vista la riunione fissata con i dirigenti, La Regina sa che per approvarli la sua sarà una corsa contro il tempo costellata da mille ostacoli. Per cominciare, servirà inviare a Longo «una dettagliata relazione in merito alla mancata adozione del Bilancio d’esercizio 2018». Il successore di Cotticelli aveva decretato la sera della vigilia di Natale che l'Asp gliela fornisse entro dieci giorni, ma a quanto pare l'appuntamento non è stato rispettato dall'ormai ex commissario Cinzia Bettelini. Dopo le spiegazioni, però, a La Regina quel bilancio, così come i successivi ancora in sospeso, toccherà anche approvarlo al più presto. L'ultimo Decreto Calabria parla chiaro: se il commissario non lo fa entro 90 giorni dalla nomina (datata 8 gennaio 2021) decade automaticamente.
I conti che non tornano
Il consuntivo 2018, in realtà, sarebbe pronto, tant'è che i relativi moduli sono caricati da tempo sul Nsis (Nuovo sistema informativo sanitario nazionale). Riporta perdite d'esercizio per circa 62 milioni di euro, il 44% in più rispetto a dodici mesi prima, e lo Stato ha usato quelle stime per calcolare una quota del denaro da inviare alla Sanità calabrese per l'anno in questione. Il problema è che solo di stime si può parlare in mancanza di approvazione di quei documenti contabili. Le cifre riportate, però, con ogni probabilità non raccontano tutto sulla reale situazione finanziaria dell'Asp e evidenziano parecchi lati oscuri nella gestione economica dell'ente, a partire dal caos in cui versano le fatture per arrivare alle spese legate ai debiti saldati con ritardi di anni e i relativi interessi che si accumulano. Lo ha detto snocciolando cifre da brividi la Corte dei Conti a primavera, che come Longo vuol vederci chiaro.
La Regina sotto scacco
Le ultime notizie ufficiali sui conti dell'Azienda sanitaria parlano di debiti per quasi 550 milioni, a darle è stata Bettelini. Era la fine di settembre e l'ex commissario, accompagnata dal responsabile del Bilancio Nicola Mastrota e da quella dei Servizi finanziari Aurora De Ciancio, relazionava sullo stato dei conti dell'Asp in consiglio regionale di fronte alla commissione vigilanza. Il vicepresidente di quest'ultima, Carlo Guccione, afferma che in quell'occasione Bettelini sostenne di non aver ancora visionato (era in carica da inizio giugno) la pratica, ma che se non ci fossero state criticità o illegittimità avrebbe approvato i bilanci ancora in sospeso. Stando così le cose, il mancato arrivo della sua firma nei successivi tre mesi lascia immaginare che la manager possa aver riscontrato entrambi i problemi. E se tutti prima di lei hanno fatto altrettanto, il nuovo commissario straordinario si prenderà la responsabilità di dare il placet negato finora dai suoi predecessori? La pratica scotta e La Regina ha il cerino acceso in mano. Se dà il suo ok a quei bilanci c'è il pericolo di sottoscrivere conti sospetti, se non lo fa entro metà marzo perde il lavoro: comunque vada, rischia di bruciarsi.
giuliani@lactv.it