Mentre è stata rinviata al 13 aprile l’udienza del Tar nel quale il tribunale amministrativo dovrà esprimersi sulla sospensione dell’avviso pubblico per reclutare dirigenti medici da inserire nel servizio d’emergenza del 118, ormai sguarnito dopo la diaspora innescata dal caso dell’annullamento delle indennità, arriva la notizia che degli otto ammessi si sarebbero presentati solo in quattro.

Due di questi, tra l’altro, già in servizio al 118 ma nelle condizioni per le quali è stato presentato un esposto alla Procura ed è iniziato il processo. Si tratta prima della sospensione delle indennità e poi del recupero coatto di queste direttamente dalle buste paga per il periodo relativo agli ultimi dieci anni.

I due medici non hanno ancora accettato e anche firmando il contratto ci sarebbe una forte disparità tra mezzi e figure mediche. Già ora sono diverse le ambulanze demedicalizzate.

L’Asp ha ora predisposto l’acquisto di tre ambulanze e quattro automediche. Per le prime, di “soccorso avanzato del tipo A1” è stata impegnata la somma di 201.197,67 euro, per le seconde 196.800 euro. Si tratta, quindi, di 400 mila euro circa che andrebbero a rinfoltire la trincea sguarnita e forse a mandare in pensione qualche mezzo vetusto, ma che rischiano di rimanere senza medico a bordo.