Soddisfatto il procuratore di Reggio Calabria Giovanni Bombardieri: «Non posso che ringraziare i colleghi della Dda che, sin dal primo momento sono intervenuti sul luogo dell'incidente e gli investigatori della squadra mobile»
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Sono tante le reazioni e i commenti arrivati nelle ultime ore, dopo gli arresti nella mattinata odierna di Emilio Molinetti (cl.’90) e Marco Geria (cl.’90), ritenuti responsabili di tentato omicidio nei confronti del boss Giorgio Benestare, ricettazione e danneggiamento a mezzo incendio, tutti aggravati dalla circostanza dell’agevolazione mafiosa.
«Non posso che ringraziare i colleghi della Direzione distrettuale antimafia che, sin dal primo momento sono intervenuti sul luogo dell'incidente, e gli investigatori della squadra mobile di Reggio Calabria, che ne avevano sollecitato l'intervento immediato proprio in ragione della particolare natura di quanto si era appena verificato, per la professionalità dimostrata nell'interpretazione dei fatti e delle dinamiche avessi sottese». È il commento del procuratore di Reggio Calabria Giovanni Bombardieri. «Le indagini della squadra mobile - continua Bombardieri - diretta da questa Dda, subito avviate con la tempestiva raccolta le analisi delle immagini dei sistemi di videosorveglianza presenti su tutta l'area interessata agli eventi, hanno consentito, nonostante le difficoltà ambientali, di giungere nel giro di pochissimo tempo a questo importantissimo risultato investigativo circa i reali responsabili del tentato omicidio. Il risultato, ottenuto così tempestivamente, dimostra, ancora una volta, la professionalità della polizia giudiziaria e la grande attenzione alle dinamiche criminali del territorio emergenti dalle investigazioni delegati da questa Direzione distrettuale antimafia».
Le reazioni della politica
«Due presunti 'ndranghetisti sono stati arrestati in quanto accusati del tentato omicidio di Giorgio Benestare, ritenuto personaggio apicale di una delle cosche più temibili della Calabria. Questo risultato va ascritto a merito della squadra mobile di Reggio e di un giornalista che, giorno dopo giorno, onora il suo ruolo e contribuisce, con denunce e inchieste coraggiose, all'affermazione della legalità: Klaus Davi». È quanto afferma il presidente ff della Regione Calabria, Nino Spirlì.
«Davvero positivo il lavoro svolto dalla Direzione distrettuale antimafia della Procura della Repubblica di Reggio Calabria e dalla Squadra mobile di Reggio Calabria. Una scrupolosa opera investigativa che ha portato all'arresto di due persone, presumibilmente affiliate alla 'ndrangheta, accusate di aver tentato di uccidere Giorgio Benestare, indicato come già esponente di spicco della cosca De Stefano-Tegano. Preziosa, al fine di raggiungere questo importante risultato, l'attività investigativa fatta negli ultimi mesi dal giornalista Klaus Davi, che era riuscito ad indicare settimane fa gli autori del tentato omicidio. Un aiuto prezioso e concreto per le indagini. Chi contribuisce alla 'pulizia' della Calabria va sostenuto e il suo impegno va pubblicamente riconosciuto». Lo afferma in una nota Roberto Occhiuto, capogruppo di Forza Italia alla Camera dei deputati e candidato del centrodestra alla presidenza della Regione Calabria.
«L'indagine della Procura distrettuale antimafia e della Squadra Mobile di Reggio Calabria che ha fatto luce sul tentato omicidio di Giorgio Benestare, evidenzia non solo l'ottimo lavoro degli inquirenti, ma anche la capacità e il coraggio del giornalista Klaus Davi, che da tempo aveva indicato gli attuali sospettati come i possibili responsabili di quello che lui ha da subito considerato un tentativo di omicidio e non un semplice incidente, come gli autori avevano voluto far credere». E' quanto afferma il deputato di Fratelli d'Italia Wanda Ferro, che prosegue: «Ho sempre apprezzato chi in una realtà difficile come la Calabria ha la capacità e il coraggio di fare vero giornalismo di inchiesta. Klaus Davi svolge un lavoro eccellente, senza inseguire scandalismi ma raccogliendo e analizzando i fatti, e riuscendo anche, in molti casi, a fornire importanti spunti investigativi agli inquirenti».