Un conflitto di interessi grande come una casa: Gennaro Marsiglia, 50 anni, non si faceva scrupolo di affidare servizi di varia natura a beneficio della Cooperativa Artemisia, amministrata di fatto dalla moglie Chiara Benvenuto, finita agli arresti domiciliari. Gli episodi incriminati sono cominciati nel 2009 e proseguiti finché la procura di Paola guidata da Pierpaolo Bruni, non ha fatto scattare le manette nei confronti del sindaco di Aieta. L’ultimo appalto risale al novembre 2017: Marsiglia si autonomina presidente della commissione di una gara ad evidenza pubblica per il supporto all’ufficio tributi del comune di Maierà e poi aggiudica il servizio alla famigerata Artemisia per un importo di poco più di novemila euro. I reati contestati di corruzione e turbativa non sono dunque inerenti alla sua carica politica, ma alle funzioni di dirigente della pubblica amministrazione esercitate nei municipi di Maierà e Buonvicino dove Marsiglia ha ricoperto l’incarico di responsabile del servizio amministrativo e di quello finanziario.

Affidamenti per migliaia di euro

Dal 2009 in poi la Cooperativa Artemisia ha beneficiato di svariati affidamenti assegnati dalle amministrazioni dei due comuni dell’alto Tirreno cosentino. In particolare si è occupata anche di raccolta dei rifiuti solidi urbani, di cura dei servizi cimiteriali, di piccola manutenzione di immobili comunali, delle affissioni, del ritiro della posta, dello spazzamento. Tutto nella piena consapevolezza dei rapporti che intercorrevano tra Gennaro Marsiglia e Chiara Benvenuto, convolati a nozze nel 2008. Marsiglia dunque, operava in violazione del dovere di imparzialità alla luce del sole. E di questa spregiudicatezza abbiamo più volte scritto, denunciando anche con diversi articoli la stranezza di queste e di altre procedure borderline.

Arricchimento diretto e indiretto

Da registrare anche il tentativo di dissimulare il ruolo guida ricoperto da Chiara Benvenuto rispetto alla Artemisia. La donna, 43 anni, ne è stata la presidente fino al 15 settembre 2014, poi vicepresidente fino al primo giugno 2017, infine ha ufficialmente abbandonato la cooperativa sociale. Di fatto però ha continuato ad assolvere al ruolo di guida dell’azienda, tanto da interfacciarsi in prima persona sia con i dipendenti, sia con le amministrazioni con cui aveva in essere rapporti contrattuali. Lontano dall’ufficio poi, Gennaro Marsiglia vestiva i panni del commercialista, riscuotendo dalla Cooperativa Artemisia parcelle per un totale stimato dai finanziari in oltre 46 mila euro. Altri 42 mila li ha invece intascati la moglie sotto forma di emolumenti. Entrambi hanno quindi tratto un arricchimento dalle condotte illecite di affidamento degli appalti.

L'ipotesi della corruzione

L’ipotesi della corruzione riguarda invece l’affidamento del servizio di assistenza scolastica ad un alunno diversamente abile, assegnato alla Cooperativa sociale Biondi, amministrata di fatto da Andrea Biondi, anche lui finito in carcere. Subito dopo l’aggiudicazione provvisoria del servizio, datata 20 novembre 2017, Biondi ha lasciato il proprio studio di consulenza commerciale per affidarsi a quello gestito da Gennaro Marsiglia. Quindi, il 6 dicembre, ha ottenuto l’aggiudicazione definitiva. Secondo gli inquirenti questo affidamento era stato preordinato a tavolino. Ipotesi corroborata dal fatto che la cooperativa Biondi soltanto il 23 novembre 2017 ha inserito tra le attività svolte quella dell’assistenza scolastica in scuole pubbliche. Le indagini non si fermano qui: le fiamme gialle hanno operato diverse perquisizioni ed acquisito materiale documentale definito interessante.

I servizi proseguono

I servizi in essere erogati sia dalla Cooperativa Artemisia sia dalla Cooperativa Biondi, proseguiranno. Non vi sono infatti contestazioni in merito alla loro qualità e validità. Non vi sono quindi posti di lavoro a rischio.  

 

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