Il padre dei piccoli Christian e Nicolò, scomparsi nella tragedia di San Pietro Lametino, citato tra i primi cinque in Italia
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«Per noi papà Angelo è un esempio, lui che da solo ha cercato i suoi cari in quell’inferno di acqua e fango, prima in macchina e poi a piedi». Così il portale superpapa.it spiega il motivo per il quale Angelo Frijia, padre dei piccoli Christian e Nicolò, morti il quattro ottobre scorso nella tragedia di San Pietro Lametino, è da considerarsi tra i papà che più si sono distinti nel 2018 appena trascorso. Frijia compare tra i primi cinque distinguendosi rispetto ad altri per la sua estrema storia di dolore e di coraggio.
«Che tutte le nostre tragedie in prims la mia sia di insegnamento e miglioramento per tutti (istituzioni responsabili, incaricati scelti, produttori di nuove tecnologie e persone di alta stima in politica) e infine anche al genere umano comune». Così dai social Angelo continua a mandare il suo messaggio di speranza. Non molla la presa questo giovane uomo, non getta la spugna. Non vuole che della sua famiglia distrutta in una morsa di acqua e fango si smetta di parlare e ci se ne lavi le mani.
«Che le morti sulla terra vi siano, anzi ci siano, di gran riflessione sui beni materiali, sulle convenienze agli imbrogli, sull’umiltà e infine sulla coscienza pulita e su tutte le cose pulite. Che dal 2018 in poi siano anni ricchi di tutto ciò. Ve lo auguro con tutto il cuore - conclude Angelo - per Stefania Christian Nicolò e tutti gli angeli del paradiso»