Il manager del dipartimento Turismo coinvolto nell'inchiesta anti 'Ndragheta della Dda è accusato di traffico di influenze illecite
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Il Tribunale del Riesame ha annullato la misura cautelare disposta dal gip nei confronti di Pasquale Anastasi, posto agli arresti domiciliari con l'accusa di traffico di influenze illecite aggravata dalle modalità mafiose nell'ambito dell'inchiesta Olimpo.
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L'operazione della Dda scattata all'alba del 26 gennaio scorso contro diverse cosche del vibonese, aveva travolto anche l'ex dirigente del dipartimento Turismo della Regione Calabria (difeso dagli avvocati Francesco Gambardella e Vincenzo Trungadi) in pensione dal dicembre 2016. Oggi tornato in libertà su disposizione del Tribunale del Riesame per mancanza di gravi indizi di colpevolezza.
Le accuse ad Anastasi
Secondo le ipotesi della Procura, Anastasi nella sua qualità di direttore in quiescenza del dipartimento Turismo ma vantando ancora rapporti di amicizia e legami con alcuni suoi ex collaboratori al fine di trarne ingiusto vantaggio per sé e per le aziende collegate alla presunta associazione a delinquere incardinata nella cosca Mancuso di Limbadi avrebbe «influenzato e indirizzato, bandi, assegnazioni e incarichi alla Regione Calabria per favorire e incrementare gli affari illeciti della cosca».