È necessario «avviare un proficuo confronto con le popolazioni coinvolte prima di procedere con l'avvio dei lavori di questa imponente opera pubblica». È quanto sostiene in una nota il parlamentare di Forza Italia Andrea Gentile in merito al collegamento ferroviario Paola/San Lucido/Cosenza con la tratta principale di alta velocità Salerno-Reggio Calabria, che prevede il raddoppio della Galleria Santo Marco.

«Il previsto tracciato di collegamento Paola/San Lucido/Cosenza - dichiara il parlamentare azzurro - andrebbe localizzato secondo un percorso concordato con la popolazione residente, trattandosi di zone particolarmente antropizzate. Di fatto vengono previsti espropri di intere abitazioni con potenziali drammi per le famiglie localizzate soprattutto presso il quartiere di Pantani del Comune di Paola. Dal punto di vista ambientale - prosegue il deputato Gentile -  il progetto proposto prevede il passaggio in aree urbane, mediante la realizzazione di viadotti, ponti, gallerie artificiali in superficie e due gallerie sottoterra. Ecco perché servirebbero garanzie precise anche circa le polveri che gli stessi lavori produrranno, viste le conseguenze sanitarie ed ambientali che la realizzazione della prima Galleria Santo Marco ha causato alla salute della popolazione residente. Serve, dunque, dare garanzie precise circa il futuro dello snodo ferroviario a tutela  delle numerose attività produttive di natura turistica e non solo della cittadina».

«Alla luce di queste valutazioni oggettive - prosegue il parlamentare cosentino di Forza Italia - sarebbe utile valutare la possibilità di rinviare la Conferenza dei Servizi convocata da Rfi (Rete ferroviaria italiana Spa) per il 19 agosto 2022, ciò al fine di consentire ai soggetti interessati ossia cittadini, Comune e Comitati civici di considerare una proposta di tracciato alternativa e concordata rispetto a quella prevista. L’opera pubblica - conclude il deputato - deve essere realizzata nel rispetto di due principi ossia coesione e consenso sociale e rispetto delle esigenze del territorio»