È un calvario infinito quello che da ormai quattro anni stanno affrontando le famiglie che nell’agosto 2015 subirono i terribili effetti dell’alluvione a Corigliano-Rossano. Decine di istanze protocollate a Comune e Regione Calabria, per chiedere i risarcimenti previsti dal decreto di calamità naturale ma da allora ancora non si muove nulla. E la questione, oggi, è finita tra le mani della deputazione parlamentare del Movimento 5 stelle.

«Avevo sollecitato – questo il j’accuse della senatrice del Movimento, Silvana Abate - l’emissione dei pagamenti per i danni da piogge alluvionali dell’agosto 2015 perché, da quanto risulta a mia conoscenza, con decreto dirigenziale n° 11890 del 23-10-2018, è stato approvato l’elenco delle domande ammesse ai benefici previsti riferiti ai danni di cui alle piogge alluvionali 11/12 agosto 2015 (D. M. 24.266 del 18 11 2015)».

«Le pratiche giacciono sui tavoli a Catanzaro»

Le pratiche sarebbero una settantina in tutto (solo quelle degli agricoltori) e da quanto evidenzia la Abate «giacerebbero tutte a Catanzaro da oltre due mesi nonostante siano istruite e collaudate». Sempre secondo una serie di informazioni raccolte dalla senatrice pentastellata «ad alcuni beneficiari sarebbe stato comunicato che i pagamenti sarebbero arrivati a strettissimo giro, cosa che non è avvenuta. Da altre fonti, però, - aggiunge – apprendo che per saldare le persone danneggiate dalle piogge nell’agosto del 2015 ci vorrebbe addirittura il mese di ottobre».

Un fermo inspiegabile mentre la gente aspetta

Insomma, un fermo inspiegabile per il quale si chiede agli uffici regionali una rapida soluzione. «Se non ci sono problemi – prosegue la parlamentare - perché le stesse domande risultano istruite e complete non vedo il motivo del perché rimandare così tanto e ulteriormente i tempi? Gli agricoltori così come anche le famiglie che hanno subito gravi danni alle loro abitazioni sono in difficoltà già da mesi e questa sarebbe una boccata d’ossigeno per loro. Sulla vicenda avevo ricevuto rassicurazioni dal responsabile Giovinazzo per via telefonica ma a distanza di oltre due settimane non ci sono novità ho ritenuto opportuno procedere a un secondo sollecito vista la situazione di emergenza di entrambe le problematiche. Spero, finalmente, - conclude Abate - non di ottenere risposte ma si faccia qualcosa per il bene dei cittadini e dei calabresi».