VIDEO | La denuncia di Mario Russo, senatore accademico di Rinnovamento è Futuro dopo i casi di aggressione: «La creazione di un'oasi canina attigua al campus potrebbe risolvere il problema»
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Tra i cubi dell’Università della Calabria quello del randagismo è un problema irrisolto. Il pericolo si manifesta soprattutto nelle ore serali quando decine di cani, riuniti in branchi, con l’ateneo semideserto, si affacciano nei pressi delle mense e delle residenze alla ricerca di cibo. Almeno quattro i casi di aggressione segnalati negli ultimi due mesi, per fortuna senza gravi conseguenze. La questione si trascina da qualche tempo con vane richieste di intervento al comune ed alle autorità sanitarie.
Unical, gli studenti chiedono più attenzione per il campus
«In questo periodo il fenomeno è in piena espansione, per questo occorre un intervento immediato da parte del comune e dell’Asp. In mancanza siamo pronti anche a rivolgerci alla Procura della Repubblica perché ci troviamo di fronte a situazioni che minano la sicurezza del campus» dice Mario Russo, senatore accademico esponente di Rinnovamento è Futuro. «Il Rettore – insiste il rappresentante degli studenti – dovrebbe ricordare all’amministrazione di Rende che l’Unical, è da annoverare tra i contribuenti più sostanziosi delle casse comunali per indotto e per gettito fiscale, per cui sarebbe giusto pretendere servizi più efficienti».
Randagismo, la possibile soluzione
«Noi chiediamo di individuare un sito adeguato attiguo all’università per destinarlo ad oasi canina – propone Mario Russo - Abbiamo notato come vi siano molte persone che accudiscono questi cani dando loro del cibo. Una cosa assolutamente nobile che però richiama altri randagi i quali poi scorrazzano tra le aule indisturbati e senza controllo. Pensiamo - conclude il senatore accademico - sia utile continuare ad assistere questi animali, dare loro conforto, ma in un’area attrezzata in maniera tale da tutelare l’incolumità pubblica».