Il treno corre, passa, ma non si ferma. Stazione di Francavilla Angitola, stazione impresenziata della Rete Ferroviaria Italiana. Da quattro anni niente più fermate. Ad un tiro di schioppo dall’A2 Napoli-Reggio Calabria, a Nord c’è il golfo di Sant’Eufemia, a sud, invece, la Costa degli dei. «Chiediamo che tutto torni come prima», spiega il sindaco di Francavilla Angitola Giuseppe Pizzonia. I Comuni di questa vasta area chiedono la riattivazione delle fermate. E’ una mobilitazione della quale è capofila lo stesso Pizzonia. «Al mio fianco – sottolinea - ci sono altri cinque sindaci che hanno sottoscritto un documento da inviare alle istituzioni e agli enti preposti. Sono i colleghi di di Maierato, Monterosso, Capistrano Polia e Filadelfia».

Da queste parti, malgrado isolamento e spopolamento, un po’ di vita c’è. I bus che vanno e che vengono. I cassonetti della differenziata sempre pieni sono la prova che il bar, che è anche panetteria e luogo di ritrovo, qui davanti alla stazione, malgrado tutto sopravviva. Riattivare le fermate significherebbe molto per un’area di diverse migliaia di abitanti e non solo.

«Significherebbe molto per gli studenti, che potrebbero raggiungere così più agevolmente le università di Cosenza e Reggio - dice Domenico Amoroso, sindaco di Polia - ma significherebbe molto anche per l’economia del territorio. Inciderebbe positivamente sui trasporti verso Lamezia Terme e il suo aeroporto, ma anche sui flussi turistici verso la Costa dei dei»

 

Determinati gli amministratori locali. I quali decidono di cambiare atteggiamento davanti a problemi atavici e allo spopolamento. Laddove esiste un problema esiste anche una soluzione. E talvolta basta guardare nella bellezza dei borghi e dei luoghi attorno a queste rotaie per trovarla. Antonio Lampasi è il sindaco di Monterosso, uno dei borghi più belli d’Italia: «Non dobbiamo rassegnarci, dobbiamo trasformare i problemi in opportunità per crescere. E’ anche per questo che siamo in questa stazione. Ci vuole coraggio e determinazione, senza più aspettare che siano altri, dal governo ai nostri referenti politici, a trovare soluzioni al nostro posto. Ci vogliono coraggio e determinazione. E a noi non mancano».