«Vorrei gridare il mio dolore io che come tanti lo conosco e che da mamma mi sanguina il cuore. Io che ad una festa gli facevo le foto. Perché il suo modo tranquillo, pacato e gentile…non è da tutti. Un ragazzo di altri tempi… Quante volte ci scherzavo e l’abbracciavo. Troppo dolore.. troppo. Povera famiglia... io non me ne capacito».
«Proteggi la tua famiglia da lassù Angelo bello. Dai tanta ma tanta forza alla tua splendida mamma e al tuo grandissimo papà. Persone speciali. Non ci posso credere: il prossimo anno al mare non ci sarai. Ti vedevo con la tua meravigliosa famiglia».
«Era un ragazzo d’oro veramente».


Sono solo alcuni dei tanti messaggi, insieme a quelli di sincero e profondo cordoglio, pubblicati sul Gruppo e sulla Pagina Fecebook dell’associazione “Basta Vittime Sulla Strada Statale 106” mentre, mai come questa volta, il maggior numero di messaggi pervenuti da cittadini in forma privata sono di protesta. Alessio e Giuseppe hanno perso la vita per ragioni ancora al vaglio delle autorità competenti. Alessio ha peso la vita sul colpo mentre per Giuseppe a nulla sono serviti i soccorsi.

Sono 22 vittime sulla Statale 106 nel 2018. Una vittima ogni 16 giorni. 7 vittime in provincia di Cosenza, 6 in provincia di Catanzaro. 6 vittime in provincia di Reggio Calabria e 3 vittima in provincia di Crotone. Questo è il bollettino di guerra sulla famigerata “strada della morte” nel 2018, un anno che si attesta di fatto peggiore del 2017 in materia di mortalità stradale e che vede ad oggi un incremento di 5 vittime rispetto allo scorso anno.