Un’altra promessa. Questo l’esito relativo all’aeroporto Tito Minniti di Reggio Calabria con riferimento alla visita della presidente della commissione Trasporti alla Camera, in quota Italia Viva, Raffaella Paita.

Arrivata a Reggio per conoscere il documento strategico sulle Infrastrutture e la Mobilità per il rilancio di Reggio Calabria e dell’area Metropolitana, sul quale il Civico consesso aperto ai consiglieri metropolitani di qualche giorno fa non è riuscito a fare sintesi unitaria, Raffaella Paita, pur citandoli, non ha rilasciato dichiarazioni nel dettaglio sui progetti finanziati con i 25 milioni di euro dell’emendamento Cannizzaro, rinviando ad un incontro con Enac che si è impegnata a richiedere e garantendo supporto nell’interlocuzione con tutti gli attori coinvolti.

I nodi ancora da sciogliere

Dunque la visita di ieri, rimasta su un piano meramente interlocutorio, è stata solo occasione per chiedere informazioni sulle criticità essenziali che di fatto si trascinano da anni. La stessa presidente Paita ha poi riferito di una interlocuzione con Sacal, sottolineando la necessità di una coerenza tra obiettivi e risorse, bilanciamento che chiama in causa Enac che di fatto ha in capo il finanziamento e che certamente resta l’ente dal quale ci si attende delle risposte sui progetti finanziati oppure dei chiarimenti su quanti e quali progetti siano da ritenersi ancora finanziati, viste le proroghe e la perdurante assenza di cantieri avviati all’aeroporto Tito Minniti.

Intanto la Sacal è tornata in mano pubblica ed è dalla Regione che la Città Metropolitana, alla quale non è stato consentito l’ingresso in compagine societaria lo scorso anno prima della contestata privatizzazione, si sente al momento rappresentata. Lo ha dichiarato il sindaco metropolitano facente funzioni, Carmelo Versace, intervenendo in occasione del recente Consiglio comunale e rinnovando la fiducia accordata sul punto al presidente Roberto Occhiuto.

Si confida in un nuovo assetto societario di Sacal, verso la cui gestione le critiche reggine restano granitiche. Al contempo si continua a guardare all’area metropolitana dello Stretto come risorsa per una possibile gestione autonoma dello scalo, puntando sull’utenza messinese e delle Eolie, come riportato nel tanto discusso documento strategico sulle Infrastrutture e Mobilità. Uno scenario invocato ma che resta, come molto altro del resto, ancora privo di concretezza nella vicenda dell’Aeroporto dello Stretto.

Il tavolo tecnico con Enav

Intanto, in occasione del recente incontro a palazzo San Giorgio tra il sindaco f.f. Paolo Brunetti, la task force Aeroporto coordinata dall’avvocato Salvatore Chindemi e i rappresentanti di Cgil, Cisl e Uil, lo stesso organismo comunale ha annunciato l’attivazione di un tavolo tecnico con Enav, composto da figure tecniche qualificate e finalizzato ad avviare un’approfondita verifica dell’altro fronte sospeso relativo alle limitazioni del Tito Minniti, all’obbligo di addestramento per i piloti per le manovre di atterraggio e alla classificazione dello scalo medesimo. Anche questo nodo non è stato ancora sciolto, nonostante le promesse del presidente di Sacal Giulio De Metrio e del deputato forzista Francesco Cannizzaro che, in conferenza stampa lo scorso agosto, avevano annunciato novità sorprendenti per il settembre successivo.

Da allora, al netto della caduta in mano privata di Sacal da qualche giorno nuovamente a maggioranza pubblica, della crisi di Sacal e dell’altalena di voli giornalieri per Milano della compagnia di bandiera Ita Airways, ancora l'unica attiva nello scalo reggino, tutto purtroppo tace.