Un grave episodio si aggiunge a un altro evento inquietante simile avvenuto solo poche settimane fa. Il primo cittadino: «Ho chiesto la convocazione del Comitato provinciale d’Ordine pubblico e sicurezza per fare il punto sulla situazione»
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Sono settimane di apprensione per la comunità di Acri, scossa da episodi che hanno messo in discussione la sicurezza del territorio, solitamente non interessato da fatti di cronaca del genere.
Nella notte tra sabato e domenica, un giovane poco più che ventenne è stato ferito da colpi di pistola esplosi da due individui ignoti, che lo avrebbero atteso sotto la sua abitazione in pieno centro città. Subito soccorso, il ragazzo è stato trasferito e ricoverato presso l’ospedale di Cosenza. Le indagini, affidate ai carabinieri della stazione di Acri, procedono con il massimo riserbo e al momento non emergono ulteriori dettagli sull’accaduto.
Questo grave episodio si aggiunge a un altro evento inquietante avvenuto solo poche settimane fa, la sera del 22 novembre, in località Cappuccini, non lontano dall’anfiteatro comunale.
In quella circostanza, sono stati uditi distintamente almeno due colpi di arma da fuoco, che hanno danneggiato un’auto il cui proprietario, per ragioni ancora poco chiare, ha avuto bisogno di cure mediche presso il pronto soccorso locale. Anche in questo caso, i militari dell'Arma stanno lavorando per far luce sulla vicenda e accertare eventuali responsabilità.
Tali fatti hanno spinto il sindaco di Acri, Pino Capalbo, a intervenire pubblicamente e a richiedere il supporto delle autorità provinciali. In un comunicato diffuso sui social, il primo cittadino ha dichiarato: «Relativamente alla sicurezza e agli ultimi gravissimi episodi che hanno destato preoccupazione in tutta la comunità, ho chiesto a Sua Eccellenza il Prefetto di Cosenza, Rosa Maria Padovano, la convocazione del Comitato provinciale d’Ordine Pubblico e Sicurezza per fare il punto sulla situazione».
Il tavolo del Comitato, secondo Capalbo, rappresenta un’opportunità fondamentale per pianificare azioni più incisive di controllo del territorio e per richiedere un maggiore impiego di risorse umane da parte dello Stato «in modo da supportare l’egregio lavoro fatto dalla locale Stazione dei Carabinieri di Acri che si trova a gestire il quinto Comune per estensione territoriale della Calabria. Infatti, tra l’Amministrazione, la Stazione dei Carabinieri di Acri e la Prefettura rimane costante il contatto».
Tra le misure prioritarie indicate dal sindaco figurano «l’installazione di sistemi di videosorveglianza e l’incremento dell’organico della Polizia Locale, impegni già assunti dall’amministrazione comunale». Capalbo ha inoltre sottolineato il costante dialogo tra l’Amministrazione, la Stazione dei Carabinieri di Acri e la Prefettura, ricordando che il Comune è il quinto per estensione territoriale in Calabria, una condizione che rende ancora più impegnativo il lavoro delle forze dell’ordine locali.
«Non siamo abituati a fare comunicati per rispetto delle indagini in corso e del lavoro degli inquirenti», ha aggiunto il sindaco, «ma è importante sottolineare che attribuire responsabilità all’Amministrazione comunale è da irresponsabili. Occorre piuttosto riflettere sul ruolo che ognuno di noi può avere nel migliorare la comunità, partendo dalla famiglia, dalla scuola e dalle istituzioni».