Avrebbero permesso a un uomo di abusare delle proprie figlie minorenni. È gravissima l’accusa che la procura di Cosenza muove a due genitori di San Giovanni in Fiore. Nell’inchiesta condotta dai carabinieri della compagnia di Cosenza è finito anche un uomo di 46 anni, il presunto “orco” coinvolto nell’inchiesta.

Quest’ultimo, su disposizione del gip del tribunale bruzio è finito in carcere, mentre la madre delle bambine è stata ristretta agli arresti domiciliari. Il padre, infine, è stato imposto l’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria.  

Tutti sono accusati in concorso di violenza sessuale in danno anche di due minori. Per quanto riguarda l’inchiesta, i carabinieri della stazione di San Giovanni in Fiore hanno avviato le indagini avendo avuto il sospetto che un 46enne potesse abusare sessualmente di ragazze minorenni, all’interno della loro abitazione.

Gli approfondimenti di indagine svolti non solo avrebbero riscontrato l’ipotesi di violenza, ma permesso di accertare secondo i carabinieri altri presunti abusi sessuali, che sarebbero stati commessi dallo stesso indagato, in danno di un’altra sorella, disabile, di poco maggiorenne.

Gli investigatori sostengono di avere raccolto prove anche sul presunto coinvolgimento anche dei loro genitori, un 46enne ed una 48enne, accusati adesso di avere agevolato gli abusi, permettendo l’accesso alla loro casa e l’utilizzo della camera da letto. 

Nel corso delle indagini sarebbe anche emerso che l’indagato fosse solito lasciare pochi euro all’interno dell’abitazione dopo aver compiuto gli abusi sessuali.

In relazione alle indagini, come detto, il gip di Cosenza, su richiesta della Procura della Repubblica, ha disposto la custodia cautelare in carcere nei confronti del 46enne, accusato di essere autore degli abusi sessuali, nei confronti della madre delle tre ragazze la misura cautelare degli arresti domiciliari mentre, nei confronti del padre, la misura cautelare dell’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria.

L'indagine dei carabinieri di San Giovanni in Fiore è partita lo scorso novembre. Le tre sorelle hanno 15, 17 e 19 anni, le ultime due affette da disabilità.

La storia è emersa nell'ambiente scolastico, a causa di alcuni comportamenti delle giovani non sfuggiti ai loro insegnanti. I carabinieri stanno lavorando per accertare da quanto tempo gli abusi andavano avanti, all'interno di un contesto sociale di grave disagio e degrado.

(Le ragazze e i genitori, secondo quanto appreso, abiterebbero in centro, mentre il 46enne arrestato risiede alla periferia del grosso centro della Sila che ha oltre 17.000 abitanti. In paese si era a conoscenza di qualche difficoltà economica e di un passato di degrado del padre delle ragazze, appartenente a una famiglia indigente, che ha lavorato per qualche azienda boschiva del posto.

Ai servizi sociali del Comune non sarebbe giunta mai nessuna segnalazione. Le ragazze frequentavano regolarmente la scuola, erano state sottoposte a visite specialistiche ed erano state vaccinate contro il Covid. Una situazione di apparente normalità dietro la quale si nascondeva, secondo gli inquirenti, una situazione di estremo degrado umano. Ora le vittime sono state trasferite lontano dal paese.