A scuola con le forze dell’ordine. Parte dalla questura di Reggio Calabria l’iniziativa “A-ndrangheta, progettiamo una città senza crimine”. Il progetto è stato presentato stamani nell’Aula Magna Quistelli della facoltà di Giurisprudenza dell’università “Mediterranea” reggina e ha registrato la partecipazione del questore Maurizio Vallone e del rettore Marcello Zimbone. Di durata biennale è rivolto agli studenti del quarto anno delle scuole secondarie di secondo grado del territorio reggino e nello specifico prevede il coinvolgimento di 32 istituti scolastici, 64 docenti e 128 studenti interessati quali referenti delle scuole, 32 tutor della Polizia di Stato e 480 esperti che parteciperanno agli incontri organizzati tra la Polizia e gli studenti. Incontri che si svolgeranno nei primi sei mesi dell’anno scolastico appena iniziato e che verteranno sulle materie: bullismo, i reati informatici e la violenze tra i giovani, violenza di genere, criminalità organizzata, droga, l’alcool e la ludopatia, la sicurezza stradale e ferroviaria.

 

Medici, magistrati, politici, operatori sociali, professori universitari, dirigenti di specialità della Polizia di Stato, imprenditori ed esponenti di comunità religiose, saranno invitati ad esporre ai ragazzi il proprio sapere su quei temi che li riguardano più da vicino nell’ambito del più ampio concetto di “legalità”. «Appena arrivato a Reggio Calabria mi sono reso conto che uno dei problemi fondamentali era cercare di fare qualcosa - ha dichiarato il questore Vallone - per trattenere nella loro terra i ragazzi e dargli una prospettiva, fargli capire che qui c'è una possibilità di fare qualcosa. Questo lo possiamo fare soltanto essendo vicini ai giovani, facendogli capire che noi siamo dalla loro parte, sostenendo le attività che vorrebbero intraprendere per questa città».

 

Si tratta di un progetto molto articolato che non prevede le solite conferenze singole, o sporadiche, ma in ogni scuola ci sarà un tutor della Polizia il quale svolgerà questo compito delicato con gli studenti. «Questa figura li affiancherà e li guiderà in un percorso di legalità - ha sottolineato il questore Vallone -. Faremo entrare i ragazzi all’interno dei luoghi delle istituzioni, nell’aula del Consiglio regionale e del Consiglio metropolitano, con progetti e testi normativi realizzati dagli stessi studenti con una loro proposta di città senza illegalità, senza crimine». Ogni scuola infatti, potrà realizzare un proprio progetto, dalla videosorveglianza all’illuminazione stradale, al recupero o creazione di aree verdi fruibili. «Di questi progetti, grazie al supporto di una commissione, valuteremo quelli più realizzabili e a maggio – ha concluso Vallone - decideremo quali possono essere portati avanti e poi saranno gli studenti insieme ai tecnici ad elaborare un testo normativo da portare nelle aule consiliari».

Il progetto ha avuto la piena adesione dell’Ufficio scolastico regionale calabrese, rappresentato per l’occasione dal direttore provinciale di Reggio Calabria Maurizio Piscitelli, del consiglio regionale della Calabria, della città metropolitana di Reggio Calabria, della Corte d’Appello di Reggio Calabria e delle Procure della Repubblica di Reggio Calabria, Locri e Palmi, della commissione parlamentare antimafia, dell’università degli studi” Mediterranea”, del garante per l’infanzia e l’adolescenza della regione Calabria, del grande ospedale metropolitano, ell’associazione “Libera contro le mafie” e dell’osservatorio regionale sulla violenza di genere.