Stasera nella Chiesa di Santa Maria delle Grazie il ricordo del 48enne deceduto lo scorso 4 gennaio sulla Statale 107 a bordo di un’ambulanza, dopo alcune ore di attesa nel Pronto soccorso cittadino
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"Siamo tutti Serafino", tre momenti di lotta per la sanità pubblica
4 gennaio 2025 – 4 marzo 2025: 59 giorni dopo la comunità di San Giovanni in Fiore ricorda Serafino Congi, il 48enne deceduto a bordo di un’ambulanza sulla Statale 107, dopo molte ore di attesa nel Pronto soccorso cittadino. Questa volta sarà un momento di preghiera nella Chiesa di Santa Maria delle Grazie alle 19 di stasera. Una morte che ha scosso la popolazione che sin da subito è scesa in strada, con oltre 8mila persone a manifestare in occasione della “Passeggiata silenziosa” per chiedere il “diritto alla salute”. Una comunità che si è stretta intorno alla famiglia del 48enne sangiovannese anche nel giorno dell’ultimo saluto nell’Abbazia Florense. “Siamo tutti Serafino!” è diventato lo slogan di una lotta che è comparso in Curva Sud Denis Bergamini e in Curva Nord Massimiliano Catena al San Vito Marulla durante la partita contro il Mantova. E sette giorni dopo nel settore ospiti dello Zini durante la sfida con la Cremonese.
Nella settimana successiva si è registrata prima un’assemblea pubblica e successivamente la nascita del Comitato Si-la Salute Bene Comune. Un comitato che ha chiesto immediatamente un Consiglio comunale aperto sulla sanità sul territorio e interventi immediati sul servizio di emergenza urgenza. Giornate intense segnate dalla manifestazione degli studenti degli istituti superiori cittadini, dall’intervento nel Question Time e la successiva visita ispettiva della deputata del Movimento Cinquestelle Vittoria Baldino e poi del gruppo regionale del Partito Democratico.
Ed ancora le iniziative in occasione del 4 febbraio, trenta giorni dopo il tragico decesso, con l’esposizione di un lenzuolo bianco sui balconi di ogni sangiovannese e il sit-in davanti l’Asp provinciale di Cosenza. Un “onda di protesta” che è proseguita con una nuova manifestazione “Qui ancora si muore!” sotto il Palazzo di Città. Il Consiglio comunale aperto ha segnato una nuova rottura tra l’amministrazione comunale guidata dal sindaco Rosaria Succurro e il Comitato Si-la Salute Bene Comune che non ha aderito all’assise. Assenza motivata dall’assenza di “democrazia” da parte di “chi amministra la città”.
Una lotta che prosegue con richieste ben precise da parte del Comitato Si-la Salute Bene Comune: «Siamo una popolazione fatta di persone, ognuna con una storia diversa e sotto lo stesso cielo: qui ancora si muore. Condividiamo insieme la condizione di emergenza-urgenza. Condividiamo insieme il mancato esercizio del diritto alla salute. Chiediamo sei medici, due anestesisti, un cardiologo giornaliero, l'attivazione O.B.I., sei medici al 118, quaranta turni in guardia medica e – conclude la nota – superare la criticità che vede come Spoke di riferimento Cetraro».