Avrebbero provocato danni patrimoniali alla Città Metropolitana per 10mila euro. Nel corso delle indagini documentate anche le condotte fraudolente di una dipendente in servizio nel Centro impiego a Bovalino
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A conclusione di mirata attività investigativa espletata dalla Polizia di Stato, il personale del Commissariato di P.S. Bovalino ha eseguito un’ordinanza di applicazione della misura cautelare della sospensione dell’esercizio del pubblico ufficio per dodici mesi, emessa dal Giudice per le Indagini Preliminari di Locri su richiesta di quella Procura della Repubblica, nei confronti di tre persone, su un totale di 6 indagati, ritenuti responsabili, a vario titolo, dei reati di truffa aggravata e continuata, falsa attestazione della presenza in servizio e peculato d’uso continuato. Il provvedimento è stato emesso a seguito di una intensa attività di indagine condotta nei primi mesi di quest’anno sotto il coordinamento del Sostituto Procuratore della Repubblica titolare delle indagini, le cui risultanze hanno consentito di documentare, anche mediante attività tecnica di videoripresa e monitoraggio satellitare dei veicoli, la sistematica abitudine degli indagati di allontanarsi indebitamente dal luogo di lavoro, traendo in inganno l’ente pubblico di cui sono dipendenti, così conseguendo l’ingiusto profitto della percezione della retribuzione per prestazioni non effettuate.
Nei guai cinque cantonieri
Si tratta, in particolare, di cinque cantonieri della Città Metropolitana di Reggio Calabria, con il compito principale di vigilanza delle strade provinciali, sorpresi dagli investigatori a frequenti e sistematiche interruzioni del servizio, anche dopo poche ore di lavoro (generalmente un paio), per dedicarsi ad attività personali con l’autovettura di servizio: spesso si recavano in centri commerciali, negozi di abbigliamento, aziende agricole o andavano a prendere il figlio a scuola o, semplicemente, tornavano a casa. I fatti venivano ampiamente documentati con filmati e foto inequivocabili.
I danni calcolati
E’ stato calcolato che i cantonieri indagati hanno complessivamente causato un danno patrimoniale alla Città Metropolitana di Reggio Calabria per circa 10mila euro corrispondente alla svariate ore di lavoro retribuite ma non effettuate.
Inoltre, nel corso delle investigazioni sono state accertate analoghe condotte fraudolente commesse da una dipendente della Regione Calabria in servizio presso la sede di Bovalino del Centro per l’Impiego di Locri, ripresa dalle telecamere mentre, in più occasioni, si allontanava dall’ufficio senza attestare l’interruzione del servizio.