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La Corte d’Assise d’Appello di Reggio Calabria ha accolto le richieste del sostituto procuratore Giuseppe Adornato e ha confermato la condanna per Bruno Stilo e Fortunato Pennestri, condannati per l’omicidio di Angela Costantino, fatta scomparire nel 94’. Un omicidio che ha, secondo gli investigatori, una chiara matrice mafiosa.
Per l’accusa infatti la Costantino sarebbe stata uccisa perché avrebbe tradito il marito Pietro Lo Giudice, allora detenuto. L’autore materiale del delitto sarebbe stato Pennestri, mentre Stilo il mandante. Fondamentali le dichiarazioni dei pentiti Maurizio Lo Giudice, Paolo Iannò e Domenico Cera, che avrebbero aiutato gli inquirenti a ricostruire il movente dell’omicidio, il tradimento al boss recluso.