Peppe Scopelliti è in carcere da sette mesi. Nel giorno del suo 52esimo compleanno ha ricevuto pubblicamente gli auguri di Jole Santelli, da qualche giorno vicepresidente della Commissione Parlamentare Antimafia
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Premessa doverosa: Peppe Scopelliti, ex sindaco di Reggio Calabria, ex governatore della Calabria, non è il male assoluto di questa regione, che tra l'altro prima l'ha idolatrato e poi gli ha voltato le spalle insieme ai suoi amici più cari, quelli con cui ha condiviso anni di militanza nella destra, quelli che hanno mangiato con lui finché hanno potuto e che poi, da un giorno all'altro, ne hanno preso persino le distanze. Oltretutto di Peppe Scopelliti a spasso ce ne sono ancora tanti e ancora tutti intenti a fare affari, indisturbati, lui invece è rinchiuso dall'aprile del 2018 nel carcere di Arghillà, quartiere periferico della città metropolitana, per scontare una pena, ormai agli sgoccioli, per il reato di falso in atto pubblico. Si può tranquillamente affermare che abbia pagato i suoi debiti con la giustizia.
Volto della politica controversa
Peppe Scopelliti però è anche uno dei volti di quella politica calabrese che genera imbarazzo, quella politica che fa notizia solo per scandali e inchieste o per quegli intrecci complicati che talvolta si fa fatica persino a individuarne il filo conduttore.
Di controversie è stata costellata quasi tutta la sua mirabolante carriera politica, che comincia nel lontano 1988, quando viene eletto consigliere circoscrizionale nella lista del Movimento Sociale Italiano. Molte riguardano possibili frequentazioni equivoche con locali esponenti di 'ndrangheta quando già rivestiva ruoli pubblici, come la partecipazione a un banchetto nuziale di un imprenditore in odor di mafia, o i suoi rapporti con Pasquale Rappoccio, considerato vicino alla cosca Libri, e gli incontri con esponenti del pericolosissimo clan De Stefano. Frequentazioni che, ad onor del vero, evidentemente non costituiscono reato, ma sul piano dell'etica e della morale, della questione morale tanto cara a Paolo Borsellino, aprono una voragine.
Basti ricordare che il suo amico fraterno Alberto Sarra, a lungo sottosegretario alla presidenza della giunta regionale della Calabria durante il suo mandato, è stato arrestato nell'ambito dell'inchiesta Gotha, il terremoto giudiziario che ha portato alla luce lo stretto legame tra politica e 'ndrangheta, del quale Sarra, secondo i magistrati, rappresentava l'anello di congiunzione.
Gli auguri fuori luogo di Jole Santelli
Ma se da un lato, dicevamo, ci sono quelli che dopo aver approfittato della sua posizione politica e sociale oggi fanno finta di non conoscerlo, dall'altro ci sono quelli fedelissimi che dalle bacheche facebook si stracciano le vesti facendo quotidianamente il conto alla rovescia per sapere quanti giorni, ore, minuti, mancano alla liberazione dell'amico Peppe. Ed è meglio lasciarne traccia, che non si sa mai.
Nel giorno del suo 52esimo compleanno poi, caduto lo scorso 21 novembre, la destra reggina e in generale quella calabrese ha fatto a gara per formulare i messaggi di auguri e dimostrare pubblicamente rispetto e riverenza.
Tra questi, ebbene sì, anche Jole Santelli, che non è proprio una qualunque. Ex sottosegretario di Stato al Ministero della Giustizia, cinque volte eletta alla Camera dei Deputati, da meno di dieci giorni è vicepresidente della Commissione Parlamentare Antimafia, che tra i suoi tanti compiti annovera quello, ad esempio, di indagare sul rapporto tra mafia e politica.
Ma il suo nuovo ruolo di paladina antimafia non le ha impedito di far arrivare il suo augurio, ovviamente pubblico, all'amico ancora carcerato: «Buon compleanno Peppe Scopelliti. Auguri». Con tanto di foto a corredo nella quale lei, in un elegante abito giallo, cammina al suo fianco, probabilmente ai tempi in cui lo spauracchio dell'arresto era lontano e il solo pensiero era forse impensabile.
La sintesi della politica calabrese
Il post, com'era prevedibile, ha guadagnato tanti like e cuoricini, più di trecento, generando anche tanti commenti e ancora auguri. Nessuno che abbia fatto notare alla rappresentante di Forza Italia in Calabria che gli auguri avrebbe potuto farglieli magari privatamente, considerato il ruolo istituzionale che riveste.
Ma tant'è, dopo qualche post di disappunto in giro per la rete, tutto è tornato alla normalità. Nessuno che abbia avuto il coraggio di chiedere rispetto per cittadini ed elettori. Nessuno che abbia chiesto di non minare la credibilità di quell'incarico tanto prestigioso.
D'altronde non sarà un caso che gli auguri siano stati fatti pubblicamente. Ostentare, sfidare con sfrontatezza tutto e tutti, dimostrare stima incondizionata e fedeltà via facebook è ormai una moda nella politica calabrese e tutto ciò che la circonda, ossia, quel mondo dorato nel quale molto spesso processi e condanne hanno rappresentato un valore aggiunto per nomine e candidature.
Come dire, niente nuovo. Un circolo vizioso, una cane che si morde la coda. Gli auguri di Jole Santelli a Peppe Scopelliti non sono che la fedele fotografia di ciò che sono diventati questa terra e i suoi rappresentanti, una terra senza speranze teatro di tanti eroi effimeri. Che non salveranno niente e nessuno se non se stessi.