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Dopo il commissariamento della federazione provinciale del Pd, il varo della corrente autonoma dei Democratici progressisti, hanno provato ad “allungare” le mani sulla sanità. Una manovra di imbrigliamento di Mario Oliverio che non conosce sosta. Ieri mattina, nella sede regionale democrat di Lamezia, è stata presentata la Consulta sulla Sanità, che si è riunita per la prima volta ieri pomeriggio sotto la guida del coordinatore Leofranco Rizzuti. All’ordine del giorno anche l'avvio del percorso che condurrà all'organizzazione di quella che Magorno ha voluto definire la "Leopolda" sulla Sanità che si terrà il 14 e 15 novembre prossimi, a Catanzaro, e sarà conclusa dal responsabile nazionale sanità del partito e la convocazione dell’Assemblea regionale del partito sul tema della sanità in calendario per mercoledì 28 novembre. Presenti, oltre al responsabile organizzativo Giovanni Puccio anche il presidente della Provincia di Catanzaro, Enzo Bruno, nella sua veste di segretario provinciale del Pd, in quanto i vertici delle federazioni partecipano alla consulta di diritto. “Un’azione – ha spiegato Magorno - finalizzata, prima di tutto, a sostenere e supportare il governo del presidente della Regione, Mario Oliverio, e della sua giunta. Il Pd calabrese intende dare un contributo concreto portando a sintesi due giornate di studio che arrivano alla conclusione di un percorso che parte dai territori e approderà alla sintesi proprio nell'assemblea regionale del 28 novembre - ha aggiunto il segretario regionale democratico -. E' arrivano il momento di chiudere il capitolo del piano di rientro, i bravi commissari fanno il proprio lavoro quando concludono l'azione per cui sono stati chiamati ad intervenire: ai commissari ad acta alla sanità chiediamo di velocizzare questo processo per fare della Calabria una regione normale a partire dal settore della sanità”.
A dar manforte al segretario ci ha pensato il deputato Demetrio Battaglia che, insieme a Marco Minniti, è considerato unanimemente l’ispiratore dell’attuale strategia renziana.
“Recentemente – dice Battaglia - si è deciso che è poco opportuno cumulare la carica di Commissario per la sanità e di Governatore, introducendo una separazione netta tra le due figure. Di fatto, però, a ordinamento vigente, si può generare una situazione controversa. Da un lato, infatti, un presidente è esposto di fronte alla cittadinanza per scelte del Commissario che magari non condivide o finge di non condividere. Dall’altro, tuttavia, attraverso i direttori generali delle Aziende sanitarie, nominati dalla Giunta, lo stesso presidente ha il potere nascosto di contrastare, ritardare e condizionare a valle le decisioni del Commissario. Da qui, il caos e la deresponsabilizzazione dei soggetti istituzionali. A mio giudizio, è necessario ripensare il vigente assetto. Si vuole mantenere l'attuale separazione? Bene, allora il Governo deve assumersi tutte e per intero le responsabilità dell'amministrazione sanitaria, togliendo ogni funzione residua alle Regioni sottoposte al Piano di rientro. Non si vuole - conclude - o non si può fare questo? Allora bisogna coinvolgere le Regioni nelle scelte strategiche, in primis nella selezione del Commissario”.
Proprio nelle stesse ore è stata la federazione provinciale di Cosenza (quella ribelle per l’invio di Aiello), ad inviare al presidente Vallone e al segretario Magorno la richiesta, sottoscritta da 165 membri dell’assemblea regionale, la maggioranza si specifica, di convocazione urgente e straordinaria, ai sensi dell’articolo 5 dello Statuto, del parlamentino democrat per discutere proprio di sanità e commissariamento e sancire il fallimento di Scura. Una richiesta che Magorno avrebbe già evaso, considerato che ha messo in calendario per il 28 novembre la riunione dell’assemblea. La conferma che dem e segretario non si parlano oppure la voglia della federazione cosentina di mostrare i muscoli con i 165 sottoscrittori. Un avviso per Magorno che presto dovrà sottoporre alla direzione regionale la ratifica della nomina di Aiello commissario cittadino a Cosenza. La partita, insomma, è appena cominciata.