Le ultime elezioni amministrative a Lamezia le ha vinte Paolo Mascaro, un civico appoggiato dalle liste di centrodestra. La maggioranza in consiglio comunale, per conseguenza, è stata ampiamente di centrodestra. Ma su 15 consiglieri di maggioranza, 8 fanno parte di movimenti e partiti che appoggiano il leader del centrosinistra, Matteo Renzi. La potremmo definire "l'anomalia lametina", ma la sensazione è che, tale anomalia, possa estendersi a macchia d'olio per raggiungere tutto il Paese, parallelamente all'espansione di Ala. Un'anomalia frutto del decentramento e dall'autonomia politica delle periferie dei partiti: a Lamezia, così come alla Regione Calabria, in occasione delle elezioni Pd ed Ncd sono state su fronti opposti delle barricate, mentre a Roma Renzi e Alfano guidano il Governo. Situazione più o meno simile con l'Udc. Alfaniani e scudocrociati, nell'assise lametina, esprimono rispettivamente uno e due consiglieri comunali, eletti nelle fila della maggioranza di centrodestra. Fin qui, per la verità, sarebbe anche tutto normale e già visto. Non si può dimenticare infatti quel 2010 durante il quale mentre Casini a Roma tuonava contro Berlusconi, il suo partito, in Calabria, eleggeva Talarico presidente del consiglio regionale al fianco di Scopelliti. Ciò che però scompiglia molto le carte è Calabria al Centro, il movimento politico ispirato da Verdini e guidato in Calabria da Pino Galati, fuoriuscito da Forza Italia. Dietro di lui, quattro consiglieri comunali lametini hanno lasciato Forza Italia, aderendo al movimento. A questi si aggiunge Enrico Costantino, altro consigliere di maggioranza, eletto in una delle due liste del sindaco. Due più uno, più quattro più tre, fa quindi otto. Otto consiglieri di una maggioranza di centrodestra, che però, a livello partitico, sono schierati con il leader del fronte opposto. Otto su quindici, che potrebbero diventare nove su sedici, nel caso in cui anche Francesco Ruberto aderisse al neonato gruppo consiliare di Calabria al Centro. Per capirci: la maggioranza della maggioranza di centro destra è, in teoria, di centrosinistra. Appunto, un'anomalia. In tutto questo, il sindaco Paolo Mascaro non ha nulla da temere, quanto meno nell'immediato, visto il rapporto diretto che ha potuto costruire con i singoli consiglieri. Ma è chiaro che, sul lungo termine, una maggioranza così anomala potrebbe dare grattacapi. Sempre che nel frattempo non nascano anche a sinistra partiti che appoggiano la destra. Allora più che un grattacapo, sarebbe proprio un mal di testa.

 

Guglielmo Mastroianni