Si è recato all’ufficio postale di Via 24 Maggio a Cosenza, per effettuare un versamento di dieci euro e venti centesimi, necessario per il rinnovo della patente. Ma l’impiegata, erroneamente, ha registrato un pagamento di euro 10,21.

 

Apparentemente un’inezia, ma per l’ottusa burocrazia, mescolata ad una tecnologia che non fa sconti, quel centesimo di troppo era un muro insormontabile.

 

Quando l’interessato si è recato nel vicino ufficio di medicina legale, il sistema ha respinto la ricevuta del bollettino, per la difformità della cifra pagata rispetto a quella richiesta. Il malcapitato, che ha chiesto di rimanere anonimo, è stato allora invitato ad effettuare un secondo versamento, questa volta senza sbagliare l’importo.

 

Per i soldi già pagati invece, avrebbe dovuto compilare una richiesta di rimborso. In verità, a rimetterceli quei dieci euro e 21 centesimi, è stata l’impiegata delle poste responsabile della svista. Un prezzo alto da pagare (mille volte l’importo rispetto all’errore commesso) in questa storia di ordinaria follia all’italiana.

 

Salvatore Bruno