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Il Qatar punta sulla tecnologia antitumorale sviluppata dai ricercatori dell'Università della Calabria. Il team di ricerca costituito da Luigi Pasqua, Antonella Leggio e Catia Morelli ha brevettato un'idea innovativa in grado di rendere “intelligenti” le terapie antitumorali. Grazie ai nanoveicoli di silice, che possono addirittura integrarsi con i farmaci esistenti, viene aggredita solo la cellula malata evitando tutti gli effetti collaterali negativi determinati dalle terapie e aumentando, allo stesso tempo, l'efficacia del farmaco oncologico. «Una volta deciso di investire nelle biotecnologie, in circa due anni il Gruppo ha valutato le potenzialità di ben 151 aziende, quindi, ha scelto di puntare solo sulla “Nanosilical Devices” dell'Università della Calabria». Ha esordito così, riporta l'Unical in una nota, Mohammed Al Emadi, membro di una delle più accreditate famiglie di imprenditori del Quatar la famiglia Al Emadi gestisce, tra le altre cose la Qatar International Islamic Bank (la quarta banca al mondo) e la Qatar Islamic Insurance Company.
Al Emadi è intervenuto oggi al centro congressi “Beniamino Andreatta” dell'ateneo per battezzare l'entrata del suo Gruppo nella società calabrese nata come spin off dell'UniCal. «Si tratta di una tecnologia rivoluzionaria - ha spiegato il Ceo dell'azienda, Luigi Pasqua - che, una volta affinata, si rivolge direttamente al mercato delle multinazionali farmaceutiche. Per questa ragione la Nanosilical ha attirato l'attenzione del gruppo qatariota che intende farne, a breve, una delle punte di diamante della sua divisione dedicata alle biotecnologie». La partnership Qatar-Unical, come auspicato dallo stesso rettore Gino Mirocle Crisci, potrebbe aprire una sorta di “canale privilegiato” tra il gruppo arabo e la ricerca “made in Unical” che necessita costantemente di sbocchi internazionali di mercato.
Francesco Pirillo