È tra i ricercatori più citati al mondo. Anzi, è l’unico italiano nella sua area – la computer science – inserito nella classifica bibliometrica più prestigiosa a livello internazionale. Ed è calabrese. Giancarlo Fortino, docente di Ingegneria informatica dell’Università della Calabria, entra nella Highly Cited Researchers di Clarivate. Anzi, resta. Perché il riconoscimento arriva per il quinto anno consecutivo. Nessuno stupore, dunque, ma un orgoglio – personale e per l’istituzione che rappresenta – che si rinnova.

Anche perché entrare in classifica e restarci non è affatto scontato, tant’è che il numero varia di anno in anno. A pesare ai fini della scelta è il numero di articoli altamente citati negli ultimi 10 anni.

Abbiamo incontrato il professor Fortino negli studi di Cosenza Channel, l’intervista integrale è nel video che trovate più in basso. 

Un gruppo di ricerca in continua crescita

Dietro a tutti i successi un lavoro di ricerca portato avanti quotidianamente tra i cubi dell’Unical, dove il professor Fortino coordina un gruppo di ricerca che di anno in anno si rafforza sempre di più. È questo a rendere il docente maggiormente orgoglioso, prima ancora dei successi personali. Grazie a una serie di progetti messi in campo, racconta, «siamo riusciti ad attrarre dottorandi di ricerca da tutto il mondo». Sono 19 attualmente, per un gruppo di lavoro che conta in totale quasi 40 elementi. Giovani e giovanissimi. «Il più anziano sono io che ho 53 anni», dice il professore, che rimarca: «Lo ritengo il mio contributo principale, nella formazione delle persone».

Al centro dell’attività di ricerca l’internet delle cose. «Recentemente ci stiamo occupando della radiomica, l’applicazione della digitalizzazione – prevalentemente l’intelligenza artificiale – alla medicina per fare diagnosi precocissime», spiega il docente.

Profilo internazionale ma piedi piantati in Calabria

Un lavoro importante che ha il suo fulcro all’università di Arcavacata, dove il professore intende restare nonostante le tante proposte arrivate da università straniere anche molto importanti. Da «figlio dell’Unical» e «figlio di Calabria», come ama definirsi, mantiene salde le sue radici.

«Io mi sposto spesso perché lo ritengo l’unico modo per vedere in primis alcune ricerche, per portare le nostre ricerche fuori. Viaggio molto ma torno sempre a casa base».

Tra i suoi studenti, invece, c’è chi è rimasto e chi è andato via. Il consiglio del professor Fortino? «I nostri studenti devono essere messaggeri della conoscenza. Ovunque siano devono sempre mantenere i rapporti con la Calabria. È importante dare comunque un contributo anche da lontano».

Nuovi progetti all'orizzonte

Intanto, all’orizzonte ci sono già nuovi progetti. Il primo è un master, ancora in fase di pianificazione, associato al progetto RadioAmica dedicato alla radiomica. A luglio, invece, arriverà qui la conferenza più importante dell’Università del Mediterraneo: «Questo ci permetterà di mettere la Calabria al centro del Mediterraneo come una porta attraverso cui far passare le conoscenze». In ultimo, la conferenza internazionale dell’Ieee (la società più importante a livello mondiale per quanto riguarda l’ingegneria elettronica e informatica di cui Fortino è “fellow”), la “CyberSciTech”, approdata per la prima volta in Italia, e proprio in Calabria, nel 2022 grazie all’impegno del professore.