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«Il mio sfogo di ieri ha suscitato la commovente solidarietà di molta gente che ha percepito il senso delle mie idee. Ma ha anche alimentato stucchevoli strumentalizzazioni di chi, apparentemente schierato dalla mia parte, è in realtà espressione della vecchia politica che ha scaraventato la Calabria nel baratro oppure ha perso o teme di perdere privilegi acquisiti nel corso di decenni».
Così il responsabile della Protezione civile regionale Carlo Tansi torna, con un altro post su facebook, sul suo intervento di ieri con il quale minaccia le dimissioni se entro la settimana non saranno adottati interventi per risolvere le problematiche che riguardano il suo settore.
Tansi: «Perverso sistema burocratico-sindacale. Si intervenga, altrimenti mi dimetto»
«In realtà - prosegue il geologo - queste persone hanno l'unico interesse di alimentare il caos, di far saltare il banco per ripristinare interessi e privilegi di casta che da un po’ di tempo a questa parte sono stati messi in discussione. Privilegi perpetrati nella terra che ha visto nascere e che alimenta la 'ndrangheta, prima organizzazione criminale al mondo che può permettersi di comprare all’ingrosso la cocaina dai cartelli colombiani per poi rivenderla in tutto il mondo diventando una delle principali multinazionali mondiali ... e che per questo può permettersi di considerare un gioco da ragazzi controllare e indirizzare le scelte decisionali della Regione per mezzo di burocrati che sono parte di una casta dai colletti bianchi e di imprenditori, cosi come affermato da illustri procuratori.
Controllo che probabilmente inizia a sfuggire come cercherò di spiegare. Chi vuol bene alla nostra Terra non può soltanto fare critiche strumentali e distruttive ma deve avere il coraggio di mettere le mani nel fango, restando pulito, per ripulire dal fango questa Terra ricchissima ed esumare tutti i suoi tesori sepolti. E a tal proposito, in questo contesto di caos strumentale, sento il dovere morale di chiarire una cosa: quando quasi un anno fa il presidente Oliverio mi ha coinvolto nel suo ambizioso progetto di radicale cambiamento della nostra Terra, lui mi aveva prospettato le difficoltà a cui sarei andato incontro.
Conoscendo il presidente da anni ed avendo condiviso con lui altri ideali, non ho esitato a sposare fiducioso quel suo progetto. Ed è per questo che in questa giungla e in queste sabbie mobili il presidente continua a rappresentare il mio unico riferimento morale ed umano, visti la sua determinazione, il suo coraggio, la sua moralità e il suo viscerale attaccamento alla nostra Terra ... caratteristiche che animano anche il mio agire. Mi duole vederlo, solitario ma roccioso e più che mai determinato a cambiare questa Terra, al centro di fuochi incrociati provenienti, oltre dalla protezione civile, da chi strumentalizza le mie parole, anche da tanti altri ambiti che si oppongono al cambiamento .. tra raffiche di 'fuoco amicò proveniente da 'faide’ interne espressione di correnti contrapposte di una politica vomitevole. Per non parlare della maledetta burocrazia che cerca di ingabbiare il cambiamento che il presidente vuole con tutte le sue forze: io che l’ho toccata con mano, immagino cosa significhi smuovere una burocrazia imperante annidata in ogni angolo della Regione. Presidente che ha avuto anche il coraggio, tra le tante iniziative intraprese e mal divulgate, di dare una svolta storica all’ente che ha sempre rappresentato l’emblema negativo della nostra Terra: Calabria Verde e i suoi 7500 operai forestali.
Ed è cosi che, oltre alla protezione civile, anche una struttura ciclopica come Calabria Verde (che ha un numero di dipendenti quasi quattro maggiore di quelli presenti in regione) ha iniziato un percorso virtuoso grazie all’altra nomina, presidenziale, del generale dei carabinieri Mariggiò. La sua guida decisa di un ente saccheggiato da sempre dalla politica, di destra e di sinistra, ha avviato un processo di cambiamento e moralizzazione epocale i cui risultati sono già sotto gli occhi di tutti, con i provvedimenti della autorità giudiziaria dei giorni scorsi. Sono convinto che è solo l’inizio di uno sciame sismico che porterà ad un terremoto di vasta portata che probabilmente coinvolgerà altri pezzi della regione, protezione civile compresa. Terremoto purificatore, una volta tanto..».
«Ps: sono più che certo - conclude Tansi - che anche queste mie parole saranno strumentalizzate da qualche 'conservatorè in malafede. Scommettiamo?».