Domani l'abbattimento nella carreggiata nord della galleria Roseto 1, a distanza di 2 mesi da quello lungo la direzione sud. Un «importante passo avanti», sottolinea WeBuild. Il cammino dell'ammodernamento è però ancora lungo (e costoso)
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Venerdì 10 maggio andrà giù anche l’ultimo diaframma della carreggiata nord della galleria Roseto 1, nel terzo megalotto della Statale 106. Poco più di due mesi fa era stato abbattuto quello in direzione sud. Il varco, nel tunnel lungo 1.200 metri, sarà aperto domani. Un «importante passo avanti», sottolinea nel dare l’annuncio WeBuild che sta realizzando l’opera per conto di Anas, grazie al quale l’avanzamento complessivo dei lavori sul tratto raggiunge il 61%. L’obiettivo è chiudere tutto entro i prossimi due anni: il completamento è infatti previsto ad agosto 2026.
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Una storia travagliata quella dei 38 chilometri compresi tra Sibari e Roseto Capo Spulico. Prima degli «importanti passi avanti», infatti, ci sono stati stalli e discussioni che hanno portato all’apertura del cantiere – per un’opera di cui si parlava già da diversi anni – solo il 19 maggio 2020, alla presenza dell’allora ministro delle Infrastrutture e Trasporti Paola De Micheli e della defunta presidente della Regione Jole Santelli. Un miliardo e 200 milioni di euro il costo totale di questo spezzone di 106 che attraversa otto comuni dell’Alto Ionio cosentino: Cassano, Francavilla Marittima, Cerchiara, Villapiana, Trebisacce, Albidona, Amendolara e Roseto.
Il progetto prevede 5 chilometri di gallerie naturali, 5 di gallerie artificiali, 7 di viadotti e 4 svincoli oltre alle opere minori. «Il terzo megalotto è il principale intervento previsto lungo la tratta calabrese della Strada statale jonica ed è strategico per il collegamento dei litorali jonici di Calabria, Basilicata e Puglia – scrive WeBuild –. Una volta ultimata, l’opera unirà gli assi autostradali A14 e A2 migliorando l’accessibilità di numerosi comuni costieri, con benefici in termini di tempi di percorrenza e di sicurezza stradale».
Sul cantiere sono impegnate attualmente 1.200 persone, con 880 imprese coinvolte dall’inizio dei lavori. Si tratta, rimarca ancora il colosso delle costruzioni, di «uno dei 19 progetti infrastrutturali che Webuild sta realizzando al Sud, per un valore di circa 13 miliardi di euro di aggiudicazione». Tra questi l’alta velocità ferroviaria, attesa anche in Calabria e sulla quale da mesi si sta consumando il dibattito relativo al tracciato.
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A corredo dell'annuncio per l'abbattimento del diaframma nella Roseto 1, la multinazionale fa sapere che «nelle scorse settimane, in Calabria sono partiti inoltre i primi due corsi per operatori di cantiere per 45 giovani e disoccupati della regione, inaugurati in presenza del presidente della Regione Calabria, Roberto Occhiuto e di Pietro Salini, amministratore delegato Webuild, nell’ambito del programma “Cantiere Lavoro Italia” di Webuild, che prevede di assumere 10mila persone entro il 2026, di cui oltre 80% nel Sud Italia».
Un carico di buone notizie che si scontra, però, con l’amara realtà delle infrastrutture calabresi per le quali l’ammodernamento, quando avviene, lo fa a singhiozzi e con tempistiche esageratamente dilatate. La 106 ne è l’emblema: nata nel 1928, presenta interi tratti rimasti con le caratteristiche originarie: carreggiata unica, spesso fin troppo stretta e che per diversi chilometri attraversa i centri abitati della costa ionica.
Poco più di tre miliardi sono stati stanziati nella legge di bilancio 2023, ma per completare l’opera ne servirebbero 15. Tutti ancora da trovare. In vista, per il momento, dopo il travagliato parto del terzo megalotto, ci sono i 48 chilometri del tratto Crotone-Catanzaro e i 34 di Sibari-Rossano: 2 miliardi e 530 milioni di euro il primo, 975 milioni il secondo. Cinque anni di lavori, secondo le previsioni, con partenza nel 2025 e conclusione nel 2030.
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Uno stanziamento che ha fatto gongolare l’intero centrodestra di governo – nazionale e regionale – ma che ha invece fatto storcere il naso ai sindacati, che hanno parlato di soluzione “spezzatino”. «Di questo passo ci vorranno circa 150 anni per il completamento», aveva tuonato nel corso della manifestazione di qualche mese fa sulla 106 il segretario regionale della Cgil Angelo Sposato. A cui aveva fatto eco il collega della Cisl, Tonino Russo: «Siamo preoccupati perché in Calabria le opere si iniziano e non si finiscono mai». Per finire con Santo Biondo della Uil: «Non è possibile aspettare che si completi un tratto di 106 diluito in 15 anni per pensare poi di mettere in campo un ulteriore cantiere».
La strada, insomma, è ancora lunga. Sui 415 chilometri totali ricadenti in Calabria, 310 ancora non sono stati toccati. Tolti i 67 chilometri a doppia carreggiata già realizzati e i 38 del terzo megalotto in fase di costruzione, restano infatti gli 82 complessivi che si prevede di iniziare il prossimo anno e completare nei successivi 5 e i 228 – più della metà dell'intero tracciato – che al momento sono chiusi nel libro dei sogni.
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