“Scusi, ci fa due caffè?”. Il piccolo bar, ma veramente piccolo, nel cuore del centro storico di San Giovanni in Fiore, ha davanti a sé uno dei monumenti medievali più importanti d’Italia: l’Abbazia Florense, da dove è partita l’esperienza filosofica, culturale, spirituale, di un monaco che ha segnato la storia non solo del Medioevo: l’abate Gioacchino da Fiore, che Dante colloca nel suo Paradiso. 

Il piccolo bar è gestito da una coppietta: Antonio, poco più di trent’anni, e Fabrizia,  sposati da poco, che invece di partire per cercare un po’ fortuna fuori, scoprono questo ’buco’, lo attrezzano, organizzano un piccolo ma bellissimo bar. Tutto nel rispetto e nell’armonia del contesto urbano del centro storico di San Giovanni in Fiore. 
 
“Scusi ce li porta due caffè”? Ci accomodiamo ad un tavolino che è a due metri dal sagrato dell’Abbazia gioachimita.
 
Dopo essere rimasto 40 minuti a sorseggiare il caffè, parlando e chiacchierando con il mio giovane amico e imprenditore del caffè, Luigi, chiediamo di pagare: "saranno almeno 5 euro" dico a Luigi. Anche perché il posto è stupendo: si avverte il respiro del mistero, il senso del tempo e della profezia dell’Abate, il suo pensiero che ha ispirato i grandi filosofi, i santi, perfino i regnanti dell’epoca e dei secoli successivi. E poi la stupenda e imponente Abbazia, dove regnano austerità e solennità, in un gioco di luce e di silenzio che non ha eguali.
 
Siamo in una piazzetta dove tutto profuma di sapere, di conoscenza, di filosofia, di santità. E c’è un sole che brucia e illumina.  
 
«Scusi quanto paghiamo ?»  Arriva lo scontrino: 2,00 euro! «Tutto compreso?» Chiediamo. «Sì tutto compreso» risponde Antonio. Penso fra me e me: anche questa superba visione? Anche il tempo trascorso al tavolino?
 
Anche il fascino medioevale che tutto avvolge e conquista? Sì, compreso tutto questo fa due euro!  La CalabriaVisione è anche questa.
 
La lezione di Antonio e Fabrizia che stanno tutto il giorno qui, che a volte arrivano fino a notte, magari distrutti. Una lezione per chi sa che questo è un momento difficile per tutti. Un tempo di sacrifici, per poter un domani goderne i frutti. È dallo scorso anno che ci stanno provando, loro e gli altri ragazzi che hanno scelto questo angolo di Medioevo per non dover scappare via dalla Calabria. E sta andando bene. Tutti i locali del centro storico sono gestiti da ragazzi accoglienti e sorridenti. Ci credono, insistono, vogliono vincere la sfida.