Scoperto un giro d’affari da 2,6 miliardi e arrestate 8 persone. Il procuratore in conferenza stampa ha anche sottolineato l'importanza della comunicazione: «Cittadini devono sapere cosa accade sul loro territorio»
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«Questa indagine particolarmente sofisticata non l'avremmo potuta fare se fosse stato in vigore il disegno di legge in discussione in questi giorni». Lo ha detto il procuratore di Napoli Nicola Gratteri nella conferenza stampa sull'indagine che ha fatto luce su una centrale per il riciclaggio internazionale di denaro di provenienza illecita. Un giro d'affari da 2,6 miliardi di euro che stamattina ha portato all'arresto di otto persone nel Napoletano. Stimati in circa seimila i "clienti" della banda.
Gratteri in conferenza stampa ha spiegato che determinante, infatti, è stata «la possibilità di sequestrare i telefoni e le reti utilizzate per gestire i rapporti». Per il procuratore di Napoli se la possibilità di sequestrare i cellulari fosse stata di appannaggio dei giudici e non degli inquirenti, «questa indagine non si sarebbe potuta fare». Nel corso dell'incontro, spiega ansa, il procuratore Gratteri ha anche voluto sottolineare l'importanza delle conferenze stampa e della comunicazione perché il cittadino «deve sapere affinché possa fare scelte di campo, deve sapere cosa accade sul proprio territorio, per valutare le capacità della magistratura e delle forze dell'ordine e poter scegliere così di fidarsi e denunciare».