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«Il Ponte sullo Stretto? Certo che voglio un attraversamento veloce, ma soltanto all’interno di una piattaforma più ambiziosa e completa: ammodernamento e completamento della rete ferroviaria tirrenica e ionica, di quella autostradale e dell’asse che ruota intorno alla Statale 106, della mobilità aerea e di quella portuale». Lo afferma il governatore della Calabria, Mario Oliverio, in un’intervista al Mattino.
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«Sono ancora contrario all’idea di Ponte come cattedrale del deserto. Ma l’attraversamento sullo stretto deve essere il motore di un disegno infrastrutturale più generale», spiega Oliverio. «Il problema non è Ponte sì o Ponte no. Il problema è affrontare un progetto di ammodernamento e di potenziamento delle infrastrutture del Mezzogiorno che sia il vero ponte d’unificazione con il resto del Paese e con gli Stati attraversati dal Corridoio 1 Palermo-Berlino».
La Ue nel 2012 eliminò il Ponte dalla lista delle opere strategiche «perché all’epoca nasceva in un contesto senza opere di collegamento. Adesso dobbiamo chiamare l’Europa a partecipare, anche economicamente, all’ammodernamento dell’area», dice Oliverio.
«Noi abbiamo approvato uno stanziamento di sei milioni di euro per realizzare uno studio di fattibilità sull'alta velocità. Dobbiamo percorrere - dichiara il governatore - la distanza tra Reggio Calabria e Roma in tre ore. La stessa che s'impiega tra la capitale e Milano»