Il Ponte sullo Stretto s’ha da fare, e s’ha da fare a tre campate. A sostenerlo è la ministra per il Sud e la Coesione territoriale Mara Carfagna, in un’intervista rilasciata alla stampa estera. «Il ponte sullo Stretto di Messina è senza alcuna esitazione una priorità per il Sud perché consente di spezzare l'isolamento della Sicilia dall'Italia e anche dal resto d'Europa».

«Questo governo – ha aggiunto – non ha alcun pregiudizio sulla costruzione del Ponte. Nei giorni scorsi il ministro Giovannini ha presentato una relazione che esclude le ipotesi di collegamento subacquee e lascia in piedi come ipotesi quella del ponte a più campate e quella del ponte a una campata. C'è solo da capire quale delle due ipotesi è più sostenibile anche da un punto di vista ambientale. La relazione è all'esame del Parlamento, si aprirà un dibattito».

«Se si dovesse optare per la soluzione del ponte a una campata - ha proseguito la ministra - l'attuale progetto andrebbe adeguato e passerebbero circa sei-sette mesi, se invece si dovesse optare per il ponte a più campate, più sostenibile da un punto di vista ambientale che ci consentirebbe anche di collocare il punto di partenza e quello di approdo in due punti diversi da quelli oggi individuati, ci vorrebbe un po' più di tempo per realizzare lo studio di fattibilità, circa un anno, un anno e mezzo. Però credo che questa ultima soluzione sia più sostenibile».

E sul Recovery Plan ha detto: «L'impatto economico che queste misure porteranno al Sud è davvero notevole: il Sud, se le misure del Recovery saranno realizzate nei tempi e con le modalità stabilite, crescerà di 24 punti percentuali in più rispetto a una media nazionale del 15%, e ci sarà anche un incremento dei tassi di occupazione femminile che crescerà del 5,5% e giovanile del 4%».