La presidente della Fondazione Federica per la vita denuncia le difficoltà legate alla chiusura della porta carraia in prossimità della sala mortuaria: «Raggiungerla per onorare la memoria dei propri cari diventa un’impresa per chi ha difficoltà di deambulazione»
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«Una scelta priva di criterio, irrazionale, che dimostra insensibilità verso l’utenza e, in particolare, verso chi anziani e chi ha problemi di deambulazione». Mary Sorrentino, presidente della Fondazione Federica per la vita, denuncia i disagi legati alla chiusura all’utenza della porta carraia in prossimità dell’obitorio dell’ospedale “Jazzolino”. «Mi trovo qui – spiega Mary Sorrentino – per un grave lutto che ha colpito la mia famiglia. Nella sala accanto – aggiunge – c’è un’altra famiglia, che piange per una persona cara che è andata via. Due salme, due famiglie ed il disagio per un passaggio che inspiegabilmente troviamo chiuso. Abbiamo chiesto chiarimenti ad uno degli addetti, la risposta che abbiamo avuto - continua Mary Sorrentino - è desolante “Ordini dall’alto, non abbiamo le chiavi, quell’accesso non ha motivo di restare aperto per l’utenza”».
Non c’è motivo? L’unico accesso dall’esterno, all’obitorio dello Jazzolino, è quello dell’intero nosocomio, che dà sull’opposta piazza Flaming. «E così – evidenzia la presidente della Fondazione Federica per la vita – chi non riesce a camminare o chi fatica a farlo, chi è in una carrozzina, deve sobbarcarsi diverse centinaia di metri in un percorso fatto di ostacoli, rampe, barriere architettoniche. Oltre lo strazio per un lutto, un disagio insopportabile. E perché? Perché qualcuno ha deciso che quella porta carraia a dieci metri dall’obitorio deve restare chiusa…».