Fiducia sul dl Infrastrutture: primo step per iniziare i lavori senza un progetto esecutivo ma per stralci. Il Wwf: «Avanti senza certezze». Baldino (M5S): «Salvini vuole piazzare una bandierina»
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Il governo ottiene la fiducia dell'aula della Camera sul decreto Infrastrutture con 162 sì e 85 contrari. Il provvedimento firmato dal ministro delle Infrastrutture e dei trasporti, Matteo Salvini, superato il primo scoglio in attesa, domani, del voto finale, prima del passaggio in Senato, che sarà chiamato a trasformarlo definitivamente in legge.
I 13 articoli del provvedimento partono dalle concessioni autostradali, con norme per sbloccare l'aggiornamento dei piani economico-finanziari, e dal Ponte sullo Stretto di Messina.
Cambiano soprattutto le modalità per l'approvazione del progetto esecutivo del Ponte che non dovrà più essere presentato per intero entro fine mese ma sarà approvato «per fasi costruttive», a pezzi. Ci sono modifiche anche sulle variazioni dei prezzi e sugli indennizzi per gli espropri.
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Duro il giudizio del Wwf sulle norme per il Ponte. Il voto di fiducia «può mettere a tacere il confronto in Parlamento, ma non risolve le problematiche progettuali e procedurali», afferma l'organizzazione che domanda: come si procedere per stralci nella cantierizzazione del Ponte in assenza di un progetto esecutivo e della certezza della fattibilità dell'opera?
La sottosegretaria ai Rapporti con il Parlamento, Matilde Siracusano, difende le misure come «indispensabili per rispettare il cronoprogramma e per garantire indennità aggiuntive a chi sarà costretto a lasciare la propria abitazione».
Di tutt'altro avviso è la minoranza. «Pensavamo che il governo intervenisse con urgenza su due materie che tengono col fiato sospeso milioni di italiani: i trasporti e la siccità in Sicilia. Invece, in quest’estate nerissima proprio per il trasporto pubblico, nel testo non abbiamo trovato un solo rigo», commenta il capogruppo Pd in commissione Trasporti alla Camera, Anthony Barbagallo, che definisce il testo «un marchettificio che non risolve alcuna delle priorità del Paese».
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Duro anche il giudizio di Avs: «Questo testo non ha i presupposti di necessità e urgenza, è un ‘Caciucco’ di interventi eterogenei - dice il vice presidente del gruppo alla Camera, Marco Grimaldi -. La condotta del governo si conferma anti-sociale e anti-ecologica». Non sono da meno i Cinquestelle. «Il Sud è stato lasciato a secco: sta vivendo un’emergenza idrica devastante», ma «Salvini annuncia che a dicembre partirà il cantiere del Ponte sullo Stretto», critica la deputata siciliana, Daniela Morfino.
Contraria anche la calabrese Baldino (M5S): «Mentre tutti i comuni cittadini per realizzare un'opera devono prima depositare il progetto esecutivo e poi iniziare i lavori, con questo decreto e per il ponte sullo Stretto si stravolge l'iter: prima cominciano i lavori, poi si deposita il progetto esecutivo. Paradossalmente non sappiamo su che cosa inizieranno questi lavori né quale sia l'opera che con questa prima pietra volete realizzare: forse semplicemente siamo davanti a una pietra su cui piazzate una bandierina; l'unica cosa che rimarrà alla fine di questa esperienza di governo».