FOTO-VIDEO | Le manifestazioni della Settimana Santa sono tornate appieno nel centro del Catanzarese. Il culto dell'autoflagellazione praticata da alcune persone si è svolto dopo uno stop di tre anni
Nocera Terinese: le processioni, i vattienti e una comunità che riabbraccia il suo rito
Nocera Terinese: le processioni, i vattienti e una comunità che riabbraccia il suo rito
Nocera Terinese: le processioni, i vattienti e una comunità che riabbraccia il suo rito
Nocera Terinese: le processioni, i vattienti e una comunità che riabbraccia il suo rito
Nocera Terinese: le processioni, i vattienti e una comunità che riabbraccia il suo rito
Ieri intorno alle 17 la Madonna Addolorata, che viene venerata a Nocera Terinese, è rientrata nella chiesa SS Annunziata dopo aver percorso tutte le principali vie del paese. Un forte e lungo applauso di oltre un migliaio di persone ha risuonato nel centro del Catanzarese quando la confraternita dei portantini ha varcato la soglia della chiesa con la statua sulle spalle.
I vattienti ci sono stati e nel durante delle due processioni, del Venerdì e Sabato Santo, hanno omaggiato la statua flagellandosi di fronte ad essa, completando poi il tragitto ripetendo il rito davanti alle chiese principali e alle case di parenti e amici. Era stata emessa un'ordinanza di divieto della manifestazione religiosa dalla Commissione straordinaria che guida il Comune ma a seguito di diverse proteste di cittadini e associzioni si è riusciti a trovare un accordo.
La nascita del rito si perde nella notte dei tempi. Una manifestazione che trae origine dalla cultura pagana che con il passare dei secoli si è incrociata con la storia del movimento dei penitenti intorno all’anno mille. Un rito di penitenza che oggi consiste nel percuotersi le gambe con degli strumenti appositi. Il vattiente è vestito completamente di nero e sul capo indossa una corona fatta con la pianta dell’asparago selvatico.
Gli strumenti utilizzati per flagellarsi sono due: la rosa e il cardo. Due dischi fatti con del legno di sughero con i quali si battono sulla parte posteriore delle cosce e sul polpaccio. Su uno viene fatta una colata di cera dove vengono incastonati dei piccoli pezzetti di vetro che vanno a provocare le ferite sulle gambe, l’altro invece è completamente liscio e serve per far confluire il sangue nella zona interessata.
La famiglia Trunzo è quella che esprime il maggior numero di vattienti. Il capostipite Salvatore, oggi 72enne, che da 54 anni compie il tradizionale rito di flagellazione, con grande emozione ci racconta il suo vissuto.
I percorsi che la pietà lignea, di scuola napoletana risalente alla fine del ‘500, sono due. Il Venerdì Santo sera esce intorno alle20.30 dall’Annunziata e percorre una tratta breve fino alla chiesa arcipretale di San Giovanni Battista, per poi tornare, dopo la celebrazione della Passione di Cristo, nella sua chiesa.
Poi il Sabato il corteo religioso parte la mattina presto (8.30) e percorre le vie principali del paese. La statua viene portata in spalla dalla confraternita, a reggerla sono in 8 e davanti e dietro ci sono altre due persone che guidano la pietà nei vicoletti del centro del Catanzarese.
Quest’anno la processione ha subito delle modifiche del percorso per questioni di sicurezza e lo svolgimento del rito dei vattienti ha dovuto seguire delle nuove regole per motivi igienico-sanitari. Comunque durate la due giorni il tutto è stato gestito e organizzato alla perfezione grazie al lavoro delle forze dell’ordine e delle associazioni culturali del paese che hanno avuto come capofila la Pro Loco Ligea.
Il messaggio spirituale del parroco di Nocera Terinese, Don Michele Palmeri, quasi alla fine della processione. Parole cariche di spirito rivolte ai cittadini noceresi a cui ha voluto fare un augurio per la Santa Pasqua.
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