Un secolo di vita. Un traguardo importante nella esistenza di un uomo, e lo diventa ancor di più se hai accanto la donna con cui hai condiviso quasi ottant'anni della tua vita e la super famiglia che hai costruito con lei: 136 persone tra figli (5), nipoti e pronipoti. Tanto, tantissimo l'affetto che ha circondato nonno Pantaleone Lentini, che ieri nella sua Comerconi - frazione di Nicotera, nel Vibonese - ha festeggiato cent'anni. Ad omaggiarlo c'era l'intera comunità, insieme al parroco don Saverio Callisti e al sindaco Giuseppe Marasco

Nonno Pantaleone è nato a Limbadi il 6 luglio del lontano 1924. Rimasto orfano di mamma quando aveva solo 11 mesi, ha attraversato tempi difficili, segnati dalla guerra e dalla fame, ma sempre rimboccandosi le mani e dandosi da fare. Da giovanissimo, l’incontro con Nicolina e il matrimonio – il 28 novembre del 1945 – che lo ha portato a Comerconi, casa sua fino ad oggi. Generazioni e generazioni lo ricordano, ormai anziano, seduto in piazza a raccontare ai più giovani aneddoti del passato e di come funzionava il mondo una volta. «Rappresenta la storia della nostra comunità», ha detto don Saverio che, a nome di tutta la popolazione comerconese, ha omaggiato il signor Lentini con una targa ricordo. «Tutti lo conosciamo come una persona onesta ed educata, tante volte mi ha raccontato la sua vita e i sacrifici fatti. Ha sempre lavorato nei campi e ha costruito una grande famiglia, un uomo da ammirare».

Alla festa in prima fila pure il sindaco di Nicotera, Giuseppe Marasco: «È la quarta volta, in cinque anni di amministrazione, che partecipo a una festa per i cento anni di un nostro concittadino. Sono eventi rari e bellissimi, è emozionante essere qui oggi». Anche da parte dell’amministrazione comunale è arrivata una targa ricordo per il neo centenario. C’è poi stato l’intervento dell’assessore Roberto Massara, di Comerconi, che ha sottolineato: «È una bellissima giornata che arricchisce tutta la comunità. Auguri quindi a tutti noi e soprattutto ai giovani, perché nonno Pantaleone possa essere un esempio per tutti loro». Infine, ha voluto spendere qualche parola per il festeggiato anche il suo medico curante, la dottoressa Aurora Corso: «È sempre stato un paziente modello, un galantuomo d’altri tempi», l’ha definito.

E sulla gentilezza e l’essere «amico di tutti» erano concordi tutti i presenti: la piccola comunità di Comerconi si è stretta intorno al suo centenario, circondato dai cinque emozionatissimi figli, riscoprendo il valore dello stare assieme e l’importanza degli anziani come custodi della memoria di un paese intero.