Per la terza puntata della rubrica abbiamo intervistato la marketing specialist che da Rende si è trasferita a Roma: «Ho provato a rientrare in Calabria, ma...»
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Un decennio di emmoragie giovanili. In Calabria se ne sono andati 162mila ragazzi negli ultimi vent'anni. Andati via per non tornare più, se non durante le feste comandate. Sono i millennials, la generazione emigrata. In queste cinque interviste, daremo voce ad alcuni di loro rientrati per le feste.
Valentina Pezzi fra studi e lavoro nella Capitale
Valentina Pezzi, nata nel 1996, è andata a Roma dopo la triennale all'Unical. «Ho deciso di intraprendere un nuovo percorso universitario qui. Ho scelto Roma per avere nuove opportunità di studio e crescita personale. Inoltre, Roma mi ha accolto anche dal punto di vista lavorativo: subito dopo la laurea ho trovato lavoro e da allora non l'ho più lasciata». Cinque anni nella Capitale, con una piccola interruzione durante il Covid. Cinque anni senza mai fermarsi. «Ho iniziato in una società di consulenza e ora faccio parte del team marketing di una business school appartenente al gruppo Planeta-De Agostini. Mi occupo di marketing offline, cioè di tutte quelle attività che non sono legate al digitale ma che incontriamo ogni giorno, come la cartellonistica pubblicitaria nei supermercati o nelle metropolitane».
«Tornare in Calabria? Mi hanno richiamata dopo otto mesi...»
Quello di Valentina Pezzi è un lavoro che potenzialmente si potrebbe fare anche in Calabria. Quello che cambia, però, sono i tempi. «Roma è una città dinamica, veloce, ricca di opportunità e in continuo movimento. Dopo essermi laureata, ho trovato lavoro in soli due mesi e, quando ho deciso di cambiarlo, ho impiegato appena quindici giorni». Diversa, invece, l'esperienza con un'azienda del nostro territorio. «Recentemente sono stata contattata da un'azienda di Catanzaro, ma non ricordavo nemmeno di aver inviato il curriculum. Questo perché lo avevo mandato otto mesi prima. Un'attesa che per me è difficile da gestire perché sono abituata a ritmi più rapidi». Per dirla con Califano, comunque, Valentina non esclude il ritorno. «Non adesso, perché qui ho trovato la mia stabilità, il mio ambiente e un equilibrio che mi fa stare bene. Però il fatto stesso che, durante la ricerca di un nuovo lavoro, abbia provato a trovare qualcosa in Calabria dimostra che qualcosa mi richiama sempre lì. Non ora, ma un giorno, chissà».
Valentina Pezzi, il Natale a casa e un messaggio ai suoi coetanei
E il Natale lontano da Cosenza? «Impossibile. Per me è un momento sacro, un momento di affetti, tavolate e tradizione. Certo, non è semplice conciliare ferie lavorative e festività». Come accaduto, ad esempio, l'anno scorso. «Sono partita il primo gennaio - dice ridendo - con ancora il cenone di Capodanno sullo stomaco». Valentina Pezzi si è diplomata nel 2014 al Liceo Classico Gioacchino da Fiore. Ma quanti suoi compagni sono ancora qui? «Pochissimi. Proprio per questo il Natale diventa anche l’occasione per rivederci tutti, anche se veniamo da diverse parti d’Italia o dall’estero. È uno di quei momenti in cui il legame con le radici si rafforza». E più che ai politici, Valentina vuole rivolgersi ai suoi coetanei che hanno intrapreso un percorso in questo mondo. «Se credete davvero in un progetto per la Calabria, se volete valorizzare questa terra, allora fatelo. Coinvolgete anche chi, come me, è un po' più distante ma resta legato alla propria terra. Solo così la Calabria potrà essere finalmente valorizzata come merita». Chissà che sotto l'albero tutti i fuori sede non trovino proprio questo.