«La Calabria, prima della nascita delle sue attuali tre università, ed in particolare di questo ateneo, rappresentava una regione che potremmo paragonare ad un terreno desertico, dove non cresceva nulla per mancanza di un suolo fertile. Era necessario preparare il terreno per la semina, per offrire ai giovani la possibilità di crescere in un ambiente produttivo».

 

Mattarella all’Unical: «Ripartire dalla cultura per un futuro migliore»

 

Nel suo intervento il rettore Gino Crisci ha ripercorso la storia dell’Università della Calabria ed il ruolo attivo svolto dall’ateneo nel processo di sviluppo della Calabria e del Meridione. Un presidio culturale che ha consentito di accedere al sapere anche ai giovani delle famiglie di ceto medio-basso, in una fase storica in cui lo studio era legato al censo, come ripeteva più volte il primo Rettore Beniamino Andreatta «del quale – ha ricordato Crisci – ricorrono i dieci anni dalla scomparsa ed al quale è dedicata l’Aula Magna che ci ospita. Molto si è investito nella internazionalizzazione del nostro ateneo – ha aggiunto ancora Crisci – Abbiamo assistito ad un aumento del numero di iscritti stranieri che conferma il trend costantemente positivo degli ultimi anni. Le domande di ammissione sono passate da 440 a 585, in prevalenza in arrivo dall’Asia e dall’Africa, ma anche dall’America e dall’Europa. Al di là dei numeri ognuno di questi ragazzi rappresenta una testimonianza di vita che ci arricchisce, favorendo la nostra stessa propensione allo scambio culturale».

 


Il rettore ha ricordato il bando realizzato insieme al Ministero degli Interni ed alla CRUI (la conferenza dei Rettori delle Università Italiane) per mettere a disposizione 10 borse di studio per studenti con asilo politico o protezione sussidiaria. Successivamente ha ricordato alcuni tra i principali traguardi raggiunti dai diversi dipartimenti nei settori della ricerca scientifica e tecnologica e nel mondo imprenditoriale, attraverso un incubatore di idee e progetti in grado di sviluppare brevetti da lanciare sul mercato.


«L’Unical non è un’isola – ha insistito Crisci – anche nel rapporto con gli enti pubblici. E’ stato recentemente sottoscritto un accordo di programma con la Regione Calabria per un progetto strategico di alta formazione, con un investimento complessivo di 128 milioni di euro di risorse del Por Calabria 2014/2020». In chiusura il rettore richiama l’attenzione del presidente Mattarella sul taglio significativo del Fondo di Finanziamento Ordinario e sulle modalità di ripartizione delle risorse previste dal fondo stesso che penalizzano le università meridionali. «Una parte significativa del fondo – ha detto – continua ad essere assegnata alle università, non tanto guardando alle esigenze degli atenei o alla qualità della didattica e della ricerca, ma su una base “storica” rispetto alla quale gli Atenei più giovani, come l’Università della Calabria, risultano sistematicamente penalizzati».

 

Non ci fa paura la competitività né la sfida con gli altri atenei, ha concluso Crisci. «Una gara però, si fa partendo tutti dalla stessa linea e non 50 metri dietro rispetto agli altri».