ROMA - Un contrasto efficace e nel lungo periodo alle mafie e alle loro infiltrazioni nell'economia e nella società italiane. E' questo l'obiettivo prioritario della Commissione per l'elaborazione di proposte normative in tema di lotta, anche patrimoniale, alla criminalità, presieduta dal procuratore aggiunto di Reggio Calabria, Nicola Gratteri e insediatasi questa mattina a Palazzo Chigi dove i 14 membri hanno tenuto una prima riunione. Istituita per decreto il 10 giugno con il compito di continuare e migliorare l'omonima commissione nata nel giugno 2013 con il Governo Letta e presieduta dal magistrato Roberto Garofoli, la commissione Gratteri è stata voluta dal presidente del Consiglio Matteo Renzi e avrà il compito di proseguire, innanzitutto, "il lavoro di revisione della normativa" iniziato nei mesi scorsi. Ma i compiti non si esauriscono qui e includono l'individuazione degli "strumenti idonei a contrastare in modo efficace l'infiltrazione criminale nell'economia locale", sottolinea Palazzo Chigi rendendo noto l'insediamento della commissione. Impegno che, nei prossimi mesi potrebbe anche portare all'introduzione di "nuove figure di reato per fronteggiare l'utilizzo di strumenti finanziari e tecnologici da parte della criminalità anche in ambito internazionale". Quella che il Governo Renzi prefigura, quindi, è una lotta a tutto tondo, che ha il suo fulcro in Nicola Gratteri dato, all'alba dell'attuale esecutivo, come uno dei papabili per guidare il ministero della Giustizia. E Palazzo Chigi vuole combattere la battaglia alle mafie anche con la prevenzione. "Un moderna politica antimafia deve incidere anche sui fattori che innescano il circolo vizioso della criminalità" come "degrado urbano, scarsa o assente scolarizzazione, mancanza di lavoro", spiega il decreto che istituisce la commissione, che tra i suoi membri annovera consiglieri della Cassazione, giudici, procuratori e docenti universitari.