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149 i voti favorevoli, 3 contrari e 15 astenuti: l’omicidio stradale è legge. Il provvedimento che istituisce il reato autonomo di omicidio stradale, inasprisce le pene per i pirati della strada e introduce l’arresto obbligatorio in flagranza per chi si metta alla guida ubriaco o sotto l’effetto degli stupefacenti e poi provochi un incidente mortale.
“Per Lorenzo, per Gabriele, per le vittime della strada. Per le loro famiglie. L’omicidio stradale è legge. #finalmente”: è stato questo il commento su Twitter del premier Matteo Renzi.
Cosa cambia - Resta la pena già prevista (da 2 a 7 anni) quando la morte sia stata causata violando il codice della strada. Ma con le nuove regole chi uccide una persona guidando in stato di ebbrezza grave, con un tasso alcolemico oltre 1,5 grammi per litro, o sotto effetto di droghe, rischierà da 8 a 12 anni di carcere. Sarà invece punito con la reclusione da 5 a 10 anni l'omicida il cui tasso alcolemico superi 0,8 g/l oppure abbia causato l'incidente per condotte di particolare pericolosità (eccesso di velocità, guida contromano, infrazioni ai semafori, sorpassi e inversioni a rischio). La pena potrebbe però aumentare se a morire è più di una persona: in quel caso il colpevole rischia fino a 18 anni di carcere.
Tra le altre novità se il conducente fugge dopo l’incidente scatta l’aumento di pena da un terzo a due terzi, e la pena non potrà comunque essere inferiore a 5 anni per l’omicidio e a 3 anni per le lesioni. In caso di condanna o patteggiamento (anche con la condizionale) per omicidio o lesioni stradali viene automaticamente revocata la patente. Una nuova patente sarà conseguibile solo dopo 15 anni (omicidio) o 5 anni (lesioni). Tale termine è però aumentato nelle ipotesi più gravi: se ad esempio il conducente è fuggito dopo l’omicidio stradale, dovranno trascorrere almeno 30 anni dalla revoca.
Una vittoria per tutti coloro che combattono da anni per l’approvazione della legge e per tutti coloro che piangono ogni giorno le vittime le cui vite sono strappate brutalmente.