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LAMEZIA TERME - Quattro condanne a pene tra 9 e 20 anni nel processo abbreviato per gli omicidi di Vincenzo Torcasio, 58 anni, del figlio Francesco (20) e per il ferimento di Umberto Egidio Muraca e Angelo Paradiso avvenuti a Lamezia Terme. Condannati a 20 anni Alessandro Torcasio e Maurizio Molinaro; Vincenzo Giampà (19 anni) e Pasquale Catroppa (9 anni). Il Pm della Dda di Catanzaro, Elio Romano, aveva chiesto l'ergastolo per Torcasio e Molinaro; 30 anni per Giampà e 14 anni per Catroppa. Alessandro Torcasio e Maurizio Molinaro erano difesi rispettivamente dagli avvocati Giuseppe Spinelli e Francesco Gambardella e Pasquale Catroppa dall'avvocato Lucio Canzoniere.
La ricostruzione degli inquirenti. A decidere la morte di padre e figlio, secondo l'accusa, fu Giuseppe Giampà, arrestato nell'operazione "Medusa", è diventato collaboratore di giustizia. In particolare, i Torcasio avevano sconfinato il loro territorio andando a chiedere il "pizzo" al titolare di un distributore di benzina che, invece, era protetto dai Giampà. Secondo la ricostruzione degli inquirenti, a sparare fu Francesco Vasile, 31 anni, anche lui diventato collaboratore di giustizia, che nelle fasi dei due omicidi fu affiancato, a vario titolo, da Molinaro, Torcasio e Giampà. Catroppa, invece, è ritenuto tra i responsabili del tentato omicidio di Muraca e Paradiso. L'assassinio di Vincenzo Torcasio, allenatore di una squadra di calcetto amatoriale, avvenne durante una partita. Da un vigneto furono sparati 11 colpi di arma da fuoco, di cui otto raggiunsero la vittima in diverse parti del corpo. A distanza di un mese fu ucciso il figlio Francesco, che tre giorni dopo avrebbe compiuto 20 anni.